sport

Spoleto Calcio, la principessa Norah Al Saud si affida al noto avvocato Marco Bellingacci

 

L'obiettivo è poter tornare a giocare allo stadio comunale

 

Non c’è ancora la schiarita, ma qualcosa si muove. Lo Spoleto calcio manda avanti i pontieri. O meglio il pontiere. Che risponde al nome dell’avvocato Marco Bellingacci. Con il sindaco Umberto De Augustinis c’è una conoscenza ultratrentennale. Che si perde nei tempi in cui il primo cittadino svolgeva le funzioni di sostituto procuratore del Tribunale ed il noto avvocato, già vice presidente vicario della Banca Popolare di Spoleto, si affacciava alla ribalta del foro. Si poteva immaginare che i due avrebbero potuto parlare di tutto, ma non certo di calcio.

Ed invece Bellingacci ha ricevuto da Max Pincione, braccio destro della presidentessa Norah Al Saud, un “mandato” a trattare. Oggetto? La concessione dello stadio comunale per la prossima stagione agonistica ed il ripiano delle pendenze ascrivibili alle passate stagioni: circa 30 mila euro, di cui l’attuale proprietà arabo-americana non si è voluta mai prendere carico. Senza un piano di rientro, l’amministrazione comunale non è mai stata disponibile a valutare il ritorno dello Spoleto nello stadio. Peraltro, l’impianto è stato dato in gestione sino al 31 luglio alla Polizia Penitenziaria, che nei giorni scorsi ha provveduto ad un accurato maquillage del manto erboso. La proposta dello Spoleto per evitare di cozzare contro lo scoglio dei debiti pregressi è quella di farsi carico di una serie di interventi di manutenzione straordinaria e di migliorie che, peraltro, sarebbero indispensabili per consentire la disputa del campionato di serie D nell’ipotesi, ancora allo stato embrionale, di un ripescaggio delle migliori seconde che avrebbero dovuto disputare i play off.

Lo Spoleto parte con due handicap: la mancanza di un settore giovanile ma, soprattutto, la indisponibilità di un impianto cittadino. Esclusa a priori l’ipotesi del “Palmieri” di Bevagna, che ha ospitato i biancorossi per gran parte del campionato dopo le prime partite a Marcellano, il segretario Giampaolo Gorelli ha avuto un abboccamento con il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano. Contatto smentito dalla società biancorossa sul proprio profilo Facebook, ma non dal primo cittadino tuderte. Una iniziativa che, peraltro, non è piaciuta neppure al diesse Alberto Del Frate, il quale stava lavorando sotto traccia per favorire l’incontro del disgelo con l’amministrazione comunale servendosi, appunto, della mediazione dell’avvocato Marco Bellingacci collega di studio della sorella Patrizia. Tuttavia, il tempo stringe. Entro il 6 giugno, infatti, lo Spoleto dovrebbe presentare tutta la documentazione alla Lega nazionale dilettanti per poter candidarsi al ripescaggio in serie D.

E senza la certezza di avere uno stadio dove poter disputare le partite casalinghe, qualsiasi ambizione è destinata a spegnersi sul nascere. I prossimi giorni, insomma, saranno cruciali per sapere se lo Spoleto potrà tornare nella sua “casa madre”. Come chiede a gran voce la tifoseria che non ha mai accettato la posizione intransigente dell’amministrazione comunale. Insomma, un contrasto sofocleo tra la passione dei sostenitori e la dura, a volte sin troppo, legge della burocrazia.    



I commenti dei nostri lettori

Non è presente alcun commento. Commenta per primo questo articolo!

Dì la tua! Inserisci un commento.







Disclaimer
Ogni commento rappresenta il personale punto di vista del rispettivo autore, il quale è responsabile del suo contenuto.
Spoletonline confida nel senso di civiltà dei lettori per autoregolamentare i propri comportamenti e si riserva il diritto di modificare o non pubblicare qualsivoglia contenuto che manifesti toni o espressioni volgari, o l'esplicita intenzione di offendere e/o diffamare l'autore dell'articolo o terzi.
I commenti scritti su Spoletonline vengono registrati e mantenuti per un periodo indeterminato, comprensivi dei dettagli dell'utente che ha scritto (Ip, email ecc ecc). In caso di indagini giudiziarie, la proprietà di Spoletonline non potrà esimersi dal fornire i dettagli del caso all'autorità competente che ne faccia richiesta.