cronaca

Folla immensa ai funerali di Cristina Crispini

 

La divisa della Stella d'Italia sulla bara e tanti palloncini bianchi per l'ultimo saluto a San Sabino

 

La divisa da autista soccorritrice sulla bara, un grande cuore rosso, una sua gigantografia e tanti palloncini bianchi lanciati in cielo, all’uscita del feretro. Accompagnati dalle note di Ragazza Paradiso di Ermal Meta e Vivere, la canzone che più amava di Vasco Rossi. Per testimoniare a tutti chi fosse Cristina Crispini, nel giorno dell’estremo saluto. Un giorno che sarà tristemente ricordato a lungo per le migliaia di persone che si sono strette attorno alla famiglia. Riempiendo, pur tra il rispetto delle distanze, non solo il piazzale antistante la Basilica di San Sabino, ma anche la strada comunale. Intasata sino all’inverosimile da centinaia di auto sia in direzione di Spoleto che di Pontebari.

Cristina era una ragazza generosa ed altruista, che amava il prossimo e lo dimostrava concretamente nella sua attività di autista volontaria della “Stella d’Italia”. Una dedizione e passione per il volontariato che gli era stata trasmessa  dal fratello Simone. Una bontà di animo che Cristina aveva innata. E che sapeva trasmettere attraverso l’amore, quasi materno, che aveva per la nipotina Sofia, di appena 8 anni, cui ha fatto praticamente da seconda mamma dopo che, cinque anni fa, il fratello si era separato dalla moglie. Accanto alla bara, un picchetto di dodici autisti della Stella d’Italia rappresentata dal presidente Gianni Fernetti e dal direttore Aldo Calvani. Per Cristina, la Stella d’Italia era un po’ come la seconda famiglia. Lavorava da qualche tempo in una tabaccheria di piazza della Vittoria e tutti i clienti ne apprezzavano i modi gentili e la sua affabilità. Condita sempre da un sorriso per tutti. E, proprio sabato scorso, l’atrocità del destino ha voluto che Cristina si fosse scambiata di turno con la sua collega, perché aveva in programma una gita sino a Castelluccio con gli amici del Vespa Club Spoleto, cui apparteneva anche il maresciallo dell’Arma che si trovava alla guida del motociclo al momento dell’impatto contro la Jeep Renegade dell’Esercito, in manovra di svolta a sinistra lungo il lunghissimo Viale della Stazione, a Norcia. Una morte che ha toccato nel profondo del cuore un po’ tutti a Spoleto. E non solo chi conosceva da vicino questa ragazza di 30 anni che stava progettando il suo avvenire.

“Cristina era una ragazza dolce e sensibile”, ricorda Cinzia, una sua amica. Durante l’omelia, il parroco don Mirco Boschi non è riuscito a trattenere l’emozione. “Mi sono scritto queste riflessioni – ha detto -, perché a braccio non ce l’avrei fatta”. Poi, le struggenti parole di Ilaria, anche lei autista volontaria della Stella d’Italia. “Con te se ne va un pezzo di Stella d’Italia, quello più bello, dove l’amore, l’unione, la complicità tra volontari era tutto, ma noi – è stato il messaggio dell’associazione – porteremo avanti quello in cui tu credevi e a cui tenevi, continuando ad aiutare chi è in difficoltà”. Difficile solo da immaginare lo strazio dei genitori, in particolare della mamma Floriana, e del fratello Simone che è stato il primo a percepire come per Cristina, purtroppo, non ci fosse nulla da fare nel momento dell’incidente. Nel disperato tentativo di evitare l’impatto con il fuoristrada militare, Cristina sarebbe stata catapultata sopra le spalle del conducente. Ed è in questo volo tragico che ha trovato la fine dei suoi giorni. Dopo il rito funebre, la salma è stata accompagnata da un mesto corteo sino al vicino cimitero di San Sabino, dove Cristina Crispini riposerà nella cappella di famiglia. Lasciando un messaggio indelebile: l’amore per la vita trionfa su tutto. Anche sulla morte.  



I commenti dei nostri lettori

L'Americano

4 anni fa

Folla immensa? Ma non erano vietati gli assembramenti e in particolare i funerali erano limitati a massimo 15 persone? Coloro morti durante il periodo più stretto del lockdown non ce l'hanno avuto proprio il funerale e non certo per un capriccio delle autorità. Non abbassiamo la guardia.

Luca

4 anni fa

Un dolore stanziante perdere un figlio nessuno dovrebbe mai provare nulla di simile, sarai sempre nei ns cuori.. Buon viaggio

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