cronaca

I tempi della sanita' pubblica

 

Bene l'attivazione della nuova Tac ma l'ospedale necessita di nuove strumentazioni. Quanti anni dovranno passare per vederle in funzione?

 

Nella tarda mattinata di venerdì 29 maggio, alla presenza del Sindaco di Spoleto, dell'Assessore regionale alla Sanità, del Presidente della Fondazione Carispo, del Commissario straordinario dell'USL 2 e dello staff dirigenziale dell'azienda, è stata inaugurata la nuova TAC (la seconda) del SanMatteo. Chi ha buona memoria ricorderà un mio articolo, risalente al 17 agosto dello scorso anno (ben 9 mesi fa!) nel quale stigmatizzavo i ritardi per l'allestimento di un'apparecchiatura donata al nostro Presidio Ospedaliero da un privato (la Fondazione Carispo) alla fine del 2017. 

Quell'articolo aveva un pò smosso le acque, tanto che erano arrivate rassicurazioni sul completamento dei lavori per la fine dell'anno con attivazione della nuova Tac per "i primissimi giorni del 2020”. Ora che si è scoperto che il calendario utilizzato dall'USL è un pò diverso da quello che teniamo appeso in cucina (dove i primissimi giorni dell'anno corrispondono a quelli del mese di gennaio e non agli ultimi giorni del mese di maggio) e pur esprimendo, al dunque, una grande soddisfazione per l'inaugurazione alfine avvenuta, purtuttavia non mi posso trattenere dal formulare alcune considerazioni e domande.

Se la Sanità pubblica non riesce a liberarsi dalle pastoie burocratiche che, a quanto pare, modificano in negativo tutti i suoi programmi, io vedo un futuro molto grigio (per usare un eufemismo) per il cittadino paziente. E mi spiego: tre anni fa (nel 2017) un Centro Medico privato, sito nei pressi di Sant'Eraclio, era ancora sulla carta. Ma oggi, insieme al suo gemello di Ponte S. Giovanni, è ampiamente operativo, con tutte le sue TAC e RM di ultimissima generazione (tanto che, a quanto mi risulta, non ha subito rilevanti interruzioni di attività, ovviamente adottando tutte le debite precauzioni, neppure durante l'emergenza Covid). 

Insomma: nel privato tutto avviene in tempi brevi. Ma non nel pubblico. Faccio qualche esempio. Da tempo il TDM richiama l'attenzione sulla necessità di un nuovo Accelleratore lineare per il Servizio di Radioterapia del SanMatteo, (visto che l'attuale, ormai quasi obsoleto, ogni tanto si ferma per un guasto). Ebbene, nonostante le rassicurazioni date dai vari responsabili (a cominciare dall'Assessore Regionale per finire al Direttore Generale dell'USL) ancora non c'è niente di concreto. Quanti altri anni dovranno trascorrere prima di vedere in funzione la nuova apparecchiatura?

E ancora. Una macchina essenziale per l'utenza femminile del nostro territorio è il Mammografo. Quello presente presso il nostro Presidio, peraltro frutto anch'esso di una donazione della Fondazione Carispo, è ormai anch'esso ultra datato, come sanno bene gli addetti ai lavori, e dovrà essere, pertanto, sostituito. Il solito Centro Medico privato, questa volta nei pressi di Campello, ne ha acquisito uno, ovviamente "super",  e lo ha messo in funzione nell'arco degli ultimi cinque mesi ( proprio mentre le mammografie, chissà perché, venivano sospese presso il SanMatteo). 

La domanda, anche in questo caso, nasce spontanea: quanto tempo ci vorrà affinché il Servizio pubblico, per il quale paghiamo un bel pò di tasse, possa essere qualitativamente competitivo con quello privato? Potrei continuare, ma mi fermo qui, sottolineando semplicemente che la Sanità Pubblica, al contrario di quella Privata, dispone di una marea di Direttori e di Amministrativi: non sarà che sono proprio loro il problema?



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