cronaca

Lunedì la presentazione del nuovo libro del direttore di 'Repubblica' Maurizio Molinari dal titolo 'Assedio all'Occidente'

 
 

L'iniziativa, organizzata dal Comune con il sostegno dell’associazione Amici di Spoleto Onlus, si terrà a palazzo Collicola. Prenotazione obbligatoria

 

Lunedì 6 Luglio 2020 alle ore 18 a Spoleto negli spazi di Palazzo Collicola (Piazza Collicola) il giornalista  Maurizio Molinari, direttore del quotidiano La Repubblica, presenterà il suo ultimo libro "Assedio all'Occidente"  (La Nave di Teseo). 

Alla conferenza interverranno il sindaco della Città di Spoleto, Umberto de Augustinis, l'assessore alla cultura del Comune di Spoleto,  Ada Urbani, il presidente dell'Associazione Amici di Spoleto, Dario Pompili. Insieme all'autore presentano il libro, il senatore Pier Ferdinando Casini, già presidente della Camera dei Deputati ed il senatore Lucio Malan, coordina Fiorella Minervino editorialista de La Stampa. 

Per partecipare è obbligatoria la prenotazione: cultura.turismo@comune.spoleto.pg.it – 0743 218610. 

IL LIBRO C’è un filo rosso che unisce tutti i grandi leader politici stranieri emergenti nel panorama attuale: la strategia del potere e del controllo. Che si tratti di Vladimir Putin, o di Xi Jinping, o di Recep Tayyip Erdoğan o di Kim Jong-un tutte le volte la narrazione ha delle caratteristiche comuni. Si tratta sempre dell’affermazione lenta e progressiva di un modello di comando basato sull’affermazione di sé, sulla dimostrazione al mondo della propria grandezza ed indispensabilità, ma soprattutto sul controllo del consenso. Da Pechino a Teheran, da Mosca ad Istanbul, tutti gli errori o comunque tutto quando ha un aspetto disdicevole all’opinione pubblica, tutto quanto può essere interpretato come segno di debolezza è nascosto, eliminato, cancellato: resta l’uomo forte che fa risorgere il suo Paese dalla miseria per riportarlo al protagonismo internazionale. Ma non sono più sufficienti le basi militari oppure i missili nucleari, non bastano più le armi di distruzione di massa: per questo motivo bisogna controllare le menti, le opinioni. Così la Crimea e la Georgia sono rivendicazioni giuste, la Giordania e la Siria sono territori strategici dove misurare le proprie forze. E poi c’è da difendersi dagli attacchi hacker di questi Paesi che con le nuove armi fornite dal cyberspazio possono determinare le sorti di elezioni politiche, fughe di notizie, diffusione di informazioni vere o false. L’Occidente è sotto assedio, l’Europa è sotto assedio: per questo è di fondamentale importanza sviluppare anche un sistema di difese tecnologiche: cyberdifese per difendersi e vincere queste che sono ormai anche delle cyberguerre…

Dopo due guerre mondiali, siamo alle prese oggi con una nuova guerra fredda che sta mettendo l’Occidente, ma soprattutto l’Europa, al centro di un progetto di accerchiamento e di conquista progressiva. Conquista non più di terre, ma di mercati e ricchezze. Siamo cioè di fronte ad una nuova idea di colonialismo, che non si basa sull’espansione dei confini geografici, ma sul controllo dei mercati e sulla riscrittura dei concetti di democrazia. Perché quello che poi emerge è un declino morale e politico dell’occidente, che si diffrange in un’Europa in forte e competizione fra paesi del Nord e paesi del Sud, da una parte, e in una democrazia americana altrettanto in crisi con la gestione dissennata di Donald Trump, dall’altro. Al centro c’è l’Italia, vaso di terracotta fra tanti vasi di ferro. Maurizio Molinari è il direttore de “La Stampa”, quotidiano torinese. Il suo saggio è il frutto di lunghi anni da corrispondente a Bruxelles, New York, Gerusalemme, l’Oriente, i Balcani e l’Africa. Scritto in forma piana e schematica, il suo saggio raccoglie riflessioni ed opinioni che si intrecciano in un complicato reticolo di fatti, tutti connessi fra di loro. Una buona lettura per avere un’infarinatura di massima aggiornata al 2019 sulla situazione geo-politica mondiale. Si parla di superpotenze, si parla di controllo informatico, di diplomazie muscolari, sovranismo e soprattutto si parla di diseguaglianza, quel male che sta portando molte conquiste sociali e democratiche alla rovina.

MAURIZIO MOLINARI giornalista e scrittore, dal 23 aprile 2020 direttore del quotidiano la Repubblica, ha studiato all'Harris Manchester College di Oxford e all'Università ebraica di Gerusalemme, laureato in scienze politiche nel 1989 e in storia nel 1993 all'Università La Sapienza di Roma, è giornalista dal 1984, professionista dal 1989.

Associazione Amici di Spoleto Onlus -  Info Stampa:  aciemmearte@gmail.com, 339.5993281



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