cronaca

Paolo Rosati sulle due ruote attraverso Umbria, Lazio e Toscana per onorare la memoria del padre Delio

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Percorsi 750 chilometri in cinque tappe tra paesaggio e cultura a un anno dalla scomparsa di papà Delio. Oggi (ore 18) messa di suffragio al Sacro Cuore

 

Vite parallele. Ma vissute sino in fondo. Storie parallele. Alimentate con la benzina della passione. Inquadrate da prospettive che solo a un prima, sommaria, rilettura possano apparire fuori campo. Proprio un anno fa, in punta di piedi ma con tanta voglia di vivere sino all’ultimo istante, ci lasciava un grande uomo di sport (ex arbitro di calcio, presidente della Nuova Robur Basket e della Clitunno), nonchè un signore nato di nome Delio Rosati. Benchè la malattia non gli aveva lasciato speranza, il suo ultimo desiderio fu quello di ascoltare per l’ultima volta il rumore della risacca del mare e, idealmente, respirare il profumo della pineta. E Delio volle che suo figlio Paolo, ciclista amatoriale di buon talento, affrontasse per la prima volta un tour a tappe in solitaria. La sera, dopo ogni tappa, Paolo raccontava al telefono “byke packing”. “Proprio perché a papà piaceva tantissimo il mare – racconta Paolo, appena tornato dalla sua ultima sfida con la bici da corsa –,”decisi di affrontare tre tappe: da Spoleto a Numana. Da qui a Cesenatico con ritorno a Spoleto. Percorsi 600 chilometri e, tappa dopo tappa, documentai la diversità del paesaggio che separa la nostra verde Umbria alle Marche, e da qui sino a tutta la Riviera romagnola”. Quest’anno, Paolo Rosati ha cambiato mare e regioni. Attraversando in cinque giorni Umbria, Lazio, Toscana e da qui di nuovo in Umbria. In totale, l’atleta de “Il Girasole” (una tradizione che risale al nonno materno allora presidente della società) ha percorso 750 chilometri con un dislivello di 6500 metri. 

 

Un viaggio tra colline, mare e città d’arte ispirandosi a suo padre Delio. Come mai?

“Sicuramente è stato così - dice il trentasettenne spoletino che si divide tra lo storico negozio di giocattoli di via Manna e la passione per il ciclismo -. Questo che ho affrontato quest’anno è stato un viaggio “spirituale”. Lo definisco così, perché volevo che in questo mio affrontare la strada in solitudine e scoprire bellezze ineguagliabili del nostro territorio umbro e di quello della Toscana, affiorasse il vero spirito di chi fa turismo in bici. Credo che mio padre Delio sarebbe stato felicissimo nell’ascoltare i miei racconti e vedere i video che ho girato durante il tour”.

 

Delio Rosati non era solo un commerciante di nozioni di cultura. Era lui stesso un uomo di grande cultura e perennemente affamato di sapere. Per questo, suo figlio Paolo ha voluto dare un’impronta tematica alla sua impresa sportiva. La prima tappa (175 km) è stata dedicata al regno etrusco con Orvieto, Civita di Bagnoregio, Lago di Bolsena e Montalto di Castro. La seconda (175 km) lo ha portato nel cuore della Maremma toscana da Montalto di Castro a Grosseto, sino a Donoratico, la grande terra del Sassicaia e di vini di Bolgheri. La terza (100 km) è stata una frazione tutta dedicata alle bellezze della costa toscana, da Donoratico a Lucca, passando per Castiglioncello, Livorno e Pisa. La quarta, la più breve (85 km), dedicata all’arte del Rinascimento, con partenza da Lucca ed arrivo in piazza del Duomo a Firenze. Infine, la quinta ed ultima tappa è stata quella più lunga (215 km), attraverso le colline del Chianti, la Valdichiana, il Trasimeno e la campagna della Valle Umbra. “Penso che questo sia stato il viaggio che mio padre avrebbe voluto facessi – prosegue Paolo Rosati -. E oggi, ad un anno dalla sua scomparsa, mi piaceva dedicarglielo perché papà amava lo sport, ma anche il bello della vita in tutte le sue espressioni. Ringrazio quindi tutti coloro che mi hanno sostenuto, ed in particolare mia mamma Antonella, mio fratello Carlo e tutti gli amici de “Il Girasole” con cui ho avuto un costante dialogo attraverso Facebook e che sono stati prodighi di consigli su come affrontare al meglio questa esperienza”.

Ed oggi (10) per ricordare la figura dell’atleta, dell’arbitro, del dirigente sportivo, ma soprattutto di marito e padre Delio Rosati, la moglie Antonella, i figli Paolo e Carlo si ritroveranno con parenti ed amici (ore 18) nella parrocchia del Sacro Cuore dove verrà celebrata una messa in suo suffragio. Perché il ricordo e, soprattutto, il patrimonio umano e sportivo di Delio Rosati non vada perduto.



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