economia

La Banca Popolare di Spoleto torna in utile

 

6,4 milioni al 31 dicembre 2015, cedola a 0,0122 euro

 

La Banca Popolare di Spoleto ha chiuso il 2015 con un utile netto di 6,4 milioni, a fronte dei 35 milioni di perdita del 2014. Il consiglio di amministrazione della capogruppo "Banco di Desio e della Brianza s.p.a." ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio individuale al 31 dicembre 2015.


In considerazione del fatto che la controllata Banca Popolare di Spoleto S.p.A. è entrata nel perimetro di consolidamento a far data dal 1° agosto 2014, i valori di conto economico riclassificato consolidato al 31 dicembre 2015 non risultano comparabili su base omogenea con quelli dell'esercizio precedente essendo questi ultimi caratterizzati dal contributo da parte della controllata per soli cinque mesi.

Ritorno all'utile Euro 6,4 milioni di Utile netto, nonostante il versamento di complessivi Euro 3,5 milioni netti a Fondo di Risoluzione (SRM-Single Resolution Mechanism), Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS-Deposit Guarantee Scheme) e Fondo di Solidarietà (decreto c.d. "Salva banche")

L'esercizio 2014 (5 mesi) chiudeva con la Perdita netta di Euro 35 milioni

CEDUTI CREDITI "NON PERFORMING" SVALUTATI PER OLTRE IL 95% di complessivi Euro 109,1 milioni

UTILE NETTO DELLA GESTIONE OPERATIVA Euro 8,8 milioni (ex Perdita netta della gestione operativa Euro 33,5 milioni) dopo rettifiche su crediti di Euro 54,6 milioni (ex Euro 60,9 milioni) ed evidenziando elevati livelli di coverage sui crediti deteriorati, nonostante l'operazione di cessione di crediti "non performing", e del coverage sui crediti in bonis:

Coverage ratio sofferenze al 61,7% (ex 68,1%)

Coverage ratio totale crediti deteriorati al 48,1% (ex 54,7%)

Coverage ratio crediti in bonis allo 0,78% (ex 0,82%)

RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE CON INCREMENTO DEI COEFFICIENTI DI CAPITALE SUPERIORI AI REQUISITI MINIMI DI VIGILANZA

Patrimonio netto Euro 256,3 milioni (ex Euro 173,2 milioni) Fondi Propri Euro 248,5 milioni (1) (ex Euro 178,2 milioni)RACCOLTA COMPLESSIVA DA CLIENTELA ORDINARIA Euro 5,2 miliardi (ex Euro 3,4

miliardi) (+53,7%), di cui RACCOLTA DIRETTA Euro 3,4 miliardi (ex Euro 2,6 miliardi) (+31,4%), con un rapporto Impieghi da clientela ordinaria/Raccolta diretta al 98,8% (ex 91,3%), e RACCOLTA INDIRETTA Euro 1,9 miliardi (ex Euro 1 miliardi) (+121%)

IMPIEGHI ALLA CLIENTELA ORDINARIA Euro 3,3 miliardi (ex Euro 2,3 miliardi) (+42,2%)
Rapporto "sofferenze nette / impieghi netti" pari al 5,42% (ex 6,89%)

DIVIDENDO PROPOSTO Euro 0,0122 (2) per ciascuna azione ordinaria PAY OUT 29,91% (2)

Sintesi dati:

PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH IN AUMENTO A EURO 11,2 MILIONI

UTILE NETTO INDIVIDUALE DELLA CAPOGRUPPO IN CRESCITA (EURO 37,4 MILIONI)

UTILE NETTO CONSOLIDATO SOSTANZIALMENTE STABILE (EURO 38,2 MILIONI)

NONOSTANTE I CONTRIBUTI A FONDO DI RISOLUZIONE, SISTEMA DI GARANZIA DEI DEPOSITI E FONDO DI SOLIDARIETA' (EURO 8,6 MILIONI, AL NETTO DELL'EFFETTO FISCALE)

RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN INCREMENTO (EURO 32,4 MILIONI)

ULTERIORE RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE E AMPLIAMENTO AL 3,8% DELLO SREP BUFFER SUL CET1 (10,8%) TRA I PIU' ELEVATI DEL SISTEMA E TIER1 all'11%

CEDUTI CREDITI "NON PERFORMING" PER EURO 109,1 MILIONI, ELEVATI E STABILI LIVELLI DI "COVERAGE" SUI DETERIORATI (52,2%(3) AL LORDO DELLE CANCELLAZIONI)

 

 

 


 



I commenti dei nostri lettori

Bancor 1

9 anni fa

Come è stato giá detto qualche giorno fa, ed in economia, diversamente dalla politica, “repetita non juvant” , non resta che complimentarsi con il Banco di Desio per i buoni risultati ottenuti, forse addirittura insperati; ma siccome, come affermava Milton Friedman, riprendendo Maynard Keynes, NESSUN PASTO E’ GRATIS, riteniamo che il risultato raggiunto rientrasse nell’orbita del possibile, se non addirittura del probabile. In sostanza, chi SA PIANIFICARE ( a proposito, come è possibile che la BPS-BANCO DESIO ancora mandi in onda , sul suo sito, il piano industriale 2011-2014, quando ancora imperava la vecchia governance, defenestrata, commissariata, indagata?) forse aveva giá previsto tutto, e quindi sta solo registrando l’incasso del betting pronosticato. Dunque bravo Banco Desio, bravi Antoniazzi e Lado; hanno fatto i loro interessi, ed onore al merito. Da spoletino, non posso però non rilevare la fondamentale importanza dell’intervento, tenuto ieri nell’ambito di un interessante Convegno sul Credito,a Villa Redenta di Spoleto, da parte di una intelligente rappresentante della CGIL-Credito, Isabella Caporaletti (la quale ha lasciato intendere di essere in grado di svolgere un ragionamento ad ampio raggio, anche politico) , la quale ha riassunto i punti salienti delle motivazioni sociali che dovevano presiedere alla ristrutturazione della B.P.S. I tre punti erano : • MANTENIMENTO DELL’AUTONOMIA DECISIONALE NELLA REGIONE UMBRIA • MANTENIMENTO DEL LIVELLO OCCUPAZIONALE • SALVAGUARDIA DEI SOCI DELL COOPERATIVA, S.C.S. ( probabilmente per non precipitarli nella stessa vasca di decantazione degli obbligazionisti della Banca Etruria) La sindacalista CGIL, di certo politicamente non dissonante da chi governa la Regione, ha affermato che dei tre punti NESSUNO ERA STATO RISPETTATO. Pertanto, dal punto di vista sociale, il progetto è da considerarsi sostanzialmente FALLITO. Dal punto di vista finanziario, probabilmente il progetto è riuscito, a vantaggio del Banco di Desio, delle Famiglie bresciane Gavazzi, Lado e pochi altri. Dal versante degli Umbri, degli Spoletini, dei Soci SCS, dei Soci BPS , l’operazione è in allarmante deficit, ma non si appalesa nessuno in grado di prendersene carico: non la politica, non i Sindacati, non l’Amministrazione Regionale, non la Giunta Comunale, non le Associazioni di Categoria ( che appaiono….stralunate) , non la cittadinanza che stravede per Don Matteo ma non vede al di lá del naso. Nel Medioevo ci colonizzò , o ,meglio, tentò di farlo, Federico Barbarossa , ma ci voleva portare una SUA civiltá, da noi respinta ; oggi , l’occupazione è di tipo diverso, ma non c’è nessun popolo cogli orci alla Torre dell’Olio, né la volontá di organizzarlo. Al massimo , ci sono solo dei silos di olio di marche spoletine ( peraltro la produzione habla espanol) pronti per la vendita.

SOLO IN ITALIA

9 anni fa

Come previsto... Svalutato di tutto per poterla regalare a Banco Desio e adesso....miracolo torna in utile in poco più di un anno. Ma sono dei maghi i nuovi amministratori o la banca non stava tanto male da essere regalata? Spoletini quando vi renderete conto del grave danno permanente causato dal vostro superficiale menefreghismo? Un anno di cattiva gestione non potete farvi scippare un istituzione che esiste da 100 anni. Comprata da chi neanche spende i soldi per fare la piazza davanti alla banca.... Ma vi rendete conto di che danno al territorio che è stato fatto?

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