cultura e spettacolo

Ponte della Liberazione nel segno della fratellanza e dello sport popolare

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Successo per la due giorni promossa da Lbreria Aurora e Conasp insieme a Boxe Spoleto e Stella Rossa

 

"Bisogna contare su se stessi e ricominciare daccapo tutte le volte che sarà necessario", diceva il vecchio partigiano e presidente Cesare Maiocchi. Ed è con questo spirito che oggi, a quasi due anni dalla sua scomparsa, tanti giovani tengono viva la memoria del partigiano Maiocchi e della gloriosa


Stella Rossa. Non a caso è stata scelta la data del 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, per restituire nuova vita all'attività della squadra di calcio, riprendendo quel progetto di socialità diversa, difendendo un calcio di estrazione popolare e operaia, onorando l'impegno sociale e sportivo che "Cesarino" ha rappresentato e continua a rappresentare.

"Nel costruire questo progetto - questo il pensiero del gruppo che ha rifondato la Stella Rossa - diamo molto risalto all'antifascismo come valore unificante, perseguito tramite le nostre partite e le future iniziative culturali, poiché crediamo nell'importanza di trasmettere, coerentemente e con forza, la possibilità di una realtà diversa da quella attuale". Un approccio, questo, che non è né retorico né fuori dal tempo, perché oggi in Italia lo sport popolare cresce, sempre più, insieme all'impegno sociale, contrapponendosi alle pratiche di profitto dominanti.

In questa ottica la storia del calcio popolare di Spoleto è tornata a vivere per la Festa della Liberazione, ridestando nella gioventù la profonda consapevolezza che gli ideali della Resistenza devono rivivere oggi nelle lotte contro ingiustizie vecchie e nuove. L'Italia di oggi non è di certo quella per la quale tantissimi giovani hanno lottato e dato la propria vita; oltretutto, senza la Resistenza non sarebbe esista neanche la Stella Rossa, che proprio ieri 25 aprile ha ospitato sul campo di Passo Parenzi l'Ardita San Paolo, squadra di calcio romana portabandiera dello sport popolare e del sociale.

L'evento ha celebrato la volontà effettiva di rinascita dell'Associazione sportiva dilettantistica, tenuta a battesimo dal figlio Vladimiro e dal nipote Cesare del partigiano Maiocchi. "Immenso è il tuo cuore", uno dei passaggi più commoventi del breve saluto del giovane Cesare all'anziano presidente fondatore. Un pensiero ad alta voce toccante, chiuso come da tradizione con il più classico dei suoi "...E sempre in gamba!". Ancora un momento di commozione e fratellanza durante la foto di gruppo, con le squadre mescolate sotto il grande striscione "Stella Rossa Adelante!", poi la parola è passata al campo, che ha visto le vecchie glorie della "Rossa" giocare con la solita tigna ma anche con estrema correttezza, ampiamente ricambiate dagli amici dell'Ardita. Ospiti in vantaggio per tre volte e per tre volte raggiunti, poi il gol decisivo nel finale ha dato la vittoria alla Stella Rossa.

Ma il risultato importante, ovviamente, era un altro: il profondo affetto verso il presidente Maiocchi ha fatto riunire persone che non si vedevano più da anni, alcuni dei quali vivono e lavorano fuori regione ma che non potevano in alcun modo mancare a questo appuntamento così speciale. Amici di infanzia e adolescenza si sono ritrovati uomini, ma ancora emozionabili, ancora bambini per 90 minuti. Ed è proprio questo il primo valore dello sport popolare: unire.

Il giorno prima, domenica 24 aprile, la Festa dello Sport Popolare organizzata dalla Libreria Aurora e dal Conasp (Coordinamento Nazionale Sport Popolari) aveva avuto per protagonista la boxe, grazie alla disponibilità della Boxe Spoleto di Gianni Burli. Un pomeriggi interessante, quello di domenica, con la presenza di circa 60 persone tra atleti e appassionati e la graditissima presenza del Campione d'Italia professionisti pesi superwelter Lenny Bottai da Livorno, "il campione del popolo", e del promettente peso superleggero Giancarlo Bentivegna di Palermo. Dopo una introduzione da parte di Filippo Capponi Brunetti nella sua veste di pugile della Boxe Spoleto, ha fatto gli onori di casa il maestro Gianni Burli quale responsabile tecnico del sodalizio spoletino e Presidente dell'Anap, Associazione nazionale Allenatori di pugilato. Successivamente i due campioni hanno raccontato la loro vita sportiva ed in particolar modo la loro appartenenza al Conasp e la loro formazione umana e sociale, i valori quali l'antifascismo e l'antirazzismo come base minima per poter parlare di sport popolare, non solo quindi un aspetto economico e di abbattimento di barriere sociali.

La palestra ha risposto con molto entusiasmo alla presentazione del progetto nazionale, dopodiché si è avuto anche un bellissimo momento prettamente pugilistico, con una sessione di allenamento di alta tecnica tenuta proprio dal Campione d'Italia Lenny Bottai. Poi spazio agli autografi, alle foto e ai saluti in amicizia, e con l'impegno di portare a Spoleto un progetto totalizzante nei confronti dello sport popolare.

In conclusione, quello del 2016 a Spoleto è stato un Ponte della Liberazione atipico, realmente slegato dalla ritualità istituzionale, ma non per questo meno impegnato. Il suo successo va rivendicato con orgoglio, anche perché in contemporanea al Ponte si sono svolti eventi ricreativi sostenuti e finanziati dalle istituzioni. Senza fondi né capitali a disposizione, il successo lo si ottiene solo con l'effettivo sentimento che c'è nei riguardi di determinate tematiche. Resistere, oggi, significa opporre qualità alla quantità, contrattaccare con i contenuti, rifiutare le battaglie di retroguardia, rovesciare il tavolo, lo stato di cose presente, e con esso tutti coloro che si schierano a difesa di questo sistema.
Per dirla con i versi di Majakovskij: "Il futuro non arriva da sé se non ci diamo da fare".



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