economia

In sciopero domani (21) i lavoratori della Cementir: 'Il Gruppo ha abbandonato il tavolo delle trattative'

 

Ad annunciarlo sono stati la Filca Cisl e la Fillea Cgil: attività bloccate per 8 ore. Alle 9.30 presidio e conferenza

 

Sono pronti ad incrociare le braccia i dipendenti dello stabilimento cittadino del Gruppo Cementir-Sacci. Per la giornata di domani (21) è stato infatti indetto uno sciopero che coinvolgerà tutti i siti produttivi in Italia:


ad annunciarlo sono state le organizzazioni sindacali FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, e dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, in seguito all’atteggiamento dell’azienda che ha abbandonato il tavolo di trattativa nel corso dell’incontro di questo pomeriggio a Roma, presso la sede di Unindustria”. I sindacati annunciano anche “lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale, bloccando straordinari e flessibilità. Ad oltre un mese dall’annuncio dell’azienda di licenziare 260 lavoratori - sottolinea la nota dei sindacati - abbiamo avuto solo due momenti di confronto con i vertici dell’azienda ed ora il Gruppo ha superato il segno chiedendo di affrontare in due momenti diversi la situazione di Cementir Italia e quella di Sacci, acquisita nello scorso luglio”.

La protesta a Spoleto A Sant’Angelo in Mercole la protesta scatterà alle ore 6.30 per un totale di 8 ore mentre per le 9.30 è in programma una conferenza stampa a cui sono stati invitati a partecipare il sindaco Fabrizio Cardarelli e la Regione. La vertenza interessa 21 operai spoletini e quindi il presidio costituirà l’occasione per dare vita ad un nuovo momento di riflessione, durante il quale si cercherà di riaprire il dialogo con l’azienda “al fine di scongiurare tali licenziamenti - spiegano in una nota la Filca Cisl e la Fillea Cgil - e ritirare la procedura di mobilità, valutando alternative in base anche agli ammortizzatori sociali che prevede la legge. Si comunica inoltre che è stato richiesto a livello Nazionale un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con l’intento di poter avere risposte chiare e concrete ad un piano industriale e poter scongiurare i licenziamenti, attivando procedure di interventi alternativi utilizzati appositamente nei periodi di crisi e/o riorganizzazioni aziendali”.



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