economia
Dal materasso alla finanza alternativa: gli italiani investono per integrare la pensione e garantire un piano d'accumulo per i figli
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Dal materasso alla finanza alternativa: gli italiani investono per integrare la pensione e garantire un piano d'accumulo per i figli
L'argomento può sembrare lontano ai più, visti ad esempio gli oltre 5 milioni di italiani che vivono al di sotto o sulla soglia dello stato di povertà, secondo i dati pubblicati da il Fatto Quotidiano. Investire però non vuol dire diventar ricchi, ma molto spesso creare un piccolo gruzzolo che garantisca nel
tempo, il più delle volte anni, qualche interesse in più che faccia entrare nelle tasche dell'investitore qualche euro aggiuntivo certo non da buttar via di questi tempi. Che si tratti di 100 o 1000 euro al mese, il discorso non cambia: serve costanza, consapevolezza della propria situazione finanziaria e soprattutto scegliere il giusto investimento ed il consulente al quale rivolgersi.
Nella maggior parte dei casi si investe per due motivi: integrare la pensione e garantire un piano d'accumulo per i figli. Due temi delicati e fondamentali, dove il rischio di farsi prendere la mano è sempre alto: guai a mettere da parte più del necessario per arrivare a fine mese, disinvestire quanto faticosamente impiegato prima dei termini idonei farebbe venir meno ogni tipo di vantaggio legato agli interessi maturati, rendendo dunque vani tutti i sacrifici fatti negli anni. Da ricordare che il recupero parziale o totale di quanto investito non è poi sempre garantito, a meno di situazioni particolari come gravi malattie, acquisto prima casa o disoccupazione. Uno studio condotto da Mone
Un'indagine sul rapporto disoccupazione-risparmio condotta da Moneyfarm, ha evidenziato come molte persone ricorrono ad alcuni strumenti della previdenza complementare (fra cui i PIP) che, a fronte di alcuni vantaggi, evidenziano diverse limitazioni. Nel caso dei PIP uno dei grossi limiti è rappresentata dai costi, poiché in essi sono inclusi, oltre ai classici costi di gestione, anche i costi di caricamento (composti da una percentuale del contributo versato), spese difficilmente sostenibili dai risparmiatori.
Il mondo online da questo, come da tanti altri punti di vista, sta avvicinando l'investitore medio ad una maggiore conoscenza finanziaria con un contatto più diretto e semplice con i consulenti del settore: un'arma a doppio taglio che da un lato ha aumentato la consapevolezza dell'argomento degli investitori, aspetto senza dubbio positivo, ma dall'altro apre al rischio di incorrere in consulenti "avvoltoi" dietro uno schermo e che spesso badano più al proprio tornaconto che alla possibilità di far fruttare l'investimento del cliente. Resta comunque indispensabile affidarsi ad un esperto: mettere soldi da parte è una cosa e possiamo essere in grado di farlo in maniera coscienziosa, investirli nel modo migliore richiede necessariamente un sostegno.
Condizione fondamentale per gestire la propria situazione finanziaria è non investire soldi che sappiamo non essere vitali per un immediato intervallo di tempo: farlo in un medio/lungo termine e con una cifra anche non cospicua, 100 euro di media sono una quota già interessante. Piani d'accumulo capitale, obbligazioni italiane, obbligazioni USA, ma anche azioni e materie prime in valute differenti, sono fra le "destinazioni" più affidabili e sicure in termini di ritorno sull'investimento.
Che non ci si aspetti cifre mostruose e soprattutto nell'immediato: serve costanza, tempo e lungimiranza. La fretta, soprattutto in questo settore, è la peggior consigliera.
I commenti dei nostri lettori
LAMARCHETTADIRENZI
8 anni fa
Sempre interessante queste notizie molto adatte ai furbi del quartierino, che evadono sempre, tanto sanno che prima o poi un condono, mascherato come in questo caso con un inglesismo, arriva. Alla barba invece di chi paga regolarmente le tasse e le multe, mentre alle societá delle slot machine gli condonano 98 miliardi. QUESTA E' UNA VERA VERGOGNA:
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