Chiesti lumi al Comune sull'annunciato progetto di valorizzazione dei professionisti e delle maestranze locali
La giunta uscente del Comune di Spoleto, lo scorso anno, aveva dato come priorità il fatto che le produzioni degli spettacoli del Festival sarebbero tornate a Spoleto, e con essa tutta una serie di professionalità legate al teatro avrebbero avuto un nuovo vigore.
Stiamo parlando di attrezzisti, scenografi, addetti luci, direttori di scena, sarte e tanto altro. Oggi a circa 3 mesi dall’inizio della manifestazione a che punto siamo con questo progetto? Chiediamo pertanto alla Presidente della Fondazione Festival di rispondere pubblicamente alle seguenti domande:
- Quando partiranno le produzioni delle scenografie per la prossima edizione del Festival e dove verranno realizzate?
- Quante saranno le maestranze coinvolte nelle produzioni e di quale tipologia lavorativa?
- Quali tipologie di contratto verranno utilizzate per la prossima edizione e per le successive?
Per quanto riguarda invece i laboratori di scenografia di San. Nicolò, a fronte degli stanziamenti effettuati per i locali di proprietà del Comune di Spoleto, e per le informazioni in nostro possesso ci risulta che i lavori sarebbero terminati. Sarebbe pertanto opportuno che la Presidente della Fondazione Festival informasse la cittadinanza, circa lo stato di agibilità degli stessi locali in maniera tale da capire se le produzioni possono già essere effettuate in loco oppure se il Comune di Spoleto ha in mente di effettuarle in altro sito sempre nel comprensorio del nostro Comune.
Sul versante spazi possiamo certamente dire che nessuno dei sindaci precedenti, e neanche la giunta uscente ha mai avuto la minima idea di cosa succede all’interno di questa manifestazione che è una delle risorse più importanti per tanti lavoratori spoletini. Eppure il Presidente della Fondazione è proprio il Sindaco e il Comune detiene, o meglio dovrebbe detenere il controllo sulla fondazione. Questi amministratori improvvisati non hanno idea delle condizioni del Teatro Nuovo ad esempio, ma potremmo dire lo stesso per il Caio Melisso, che dopo 60 Anni di festival e un restauro piuttosto recente, è ancora obsoleto, sporco, pericoloso, del tutto spoglio.
Ha senso che non si è mai investito in infrastrutture fisse, ma ad ogni festival si noleggia tutto da capo e a fine festival si smonta tutto? Non si potrebbe investire in ammodernamento e sicurezza? La domanda è: a chi conviene? Il teatro è comunale, perché il comune lo abbandona?
Tutte queste domande rientrano in una visione d’insieme del mondo teatrale di Spoleto, nel quale vivono, o forse è meglio dire sopravvivono, molte professionalità spesso dimenticate. È intenzione del M5S, nei prossimi giorni, di incontrare gli addetti ai lavori del Festival o del mondo del teatro, in una delle loro varie forme. Invitiamo pertanto tutti i portatori di interesse a contattarci attraverso i nostri canali usuali.
Stefano Lucidi
Movimento 5 Stelle
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