le interviste di Sol
Stefano Proietti da Rinnovamento alla Lega: 'Riuscire con la politica dove il civismo ha fallito'
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Stefano Proietti da Rinnovamento alla Lega: 'Riuscire con la politica dove il civismo ha fallito'
Il consigliere di maggioranza ha lasciato Rinnovamento. I perché di questa scelta
Eletto nelle fila di Rinnovamento nel 2014, Proietti è stato vicecapogruppo consiliare e presidente della commissione bilancio. Entrato in attrito, nel 2016, con una buona fetta della maggioranza dell'allora amministrazione Cardarelli, è rimasto comunque al suo posto occupandosi delle funzioni assegnategli,
garantendo i numeri all'attuale giunta della facente funzioni Bececco in qualsiasi occasione. Alle prossime elezioni, tuttavia, correrà nella lista della Lega di Salvini, un partito cui Proietti aveva guardato già in passato.
Proietti, il cammino politico con i Suoi colleghi di maggioranza si interromperà a breve. "Non solo il mio. E' un progetto di aggregazione civica che si è concluso con la scomparsa del suo massimo interprete. Il nostro sindaco Fabrizio Cardarelli era in grado di tenere unite persone e percorsi politici estremamente differenti fra loro. Oggi quel progetto, purtroppo, non esiste più per i tragici motivi che tutti ben conosciamo. Non è un caso se ben due assessori della giunta uscente si candidano a sindaco con schieramenti diametralmente opposti. Per quanto mi riguarda ho ritenuto doveroso onorare il patto di lealtà con i miei elettori del 2014".
La Sua nuova casa si chiama Lega. Non suona come una gran novità. "Si tratta, in effetti, di un percorso di avvicinamento durato un paio d'anni che si è concretizzato adesso. Il mio convincimento personale è maturato con i mesi, anche grazie ai continui confronti con il collega Sandro Cretoni".
Ci parli dei Suoi primi quattro anni da amministratore, fra obiettivi raggiunti e mancati. "Ritengo che il forte civismo, che in buona fede ci ha animati, purtroppo non ha portato a compiere delle scelte nette. La nostra esperienza amministrativa è stata frutto di troppi compromessi, e a farne le spese è stato l'intero progetto nel suo insieme. Peccato".
Però La ricordiamo per le tante battaglie in consiglio e in commissione... "Ogni volta che una questione di principio mi si è presentata davanti ho lottato, peraltro non da solo. Tutte le volte che ho ritenuto doveroso sollecitare la politica e la burocrazia ad intervenire su di una determinata pratica, modificandola prima di approvarla, l'ho fatto senza mai tirarmi indietro, come dimostrano le decine di miei interventi in consiglio comunale e in commissione bilancio. Ho sempre mantenuto un contatto franco e diretto con i cittadini, il che mi ha permesso di conoscerne i problemi reali e perorarne le giuste cause".
Tanti interventi, è vero, anche molto duri. In mezzo c'è stata persino una crisi di giunta... "Sì, in molti hanno parlato della questione riferendosi a poltrone o a ricatti personali, ma anche in quel caso valeva il principio e, proprio per quello stesso principio, l'intera questione è poi rientrata. La prova è il fatto che non ho avuto niente per me, anzi mi sono dimesso da tutti gli incarichi: sono stato il solo a farlo"
Adesso con quali propositi prosegue il Suo impegno in politica? "Ritengo che Spoleto si debba riappropriare, nel contesto regionale ed extraregionale, del suo ruolo che naturalmente le spetta. Finora non l'ha avuto. Sarà questo il primo compito della nuova pattuglia di eletti, chiunque essi siano. Reputo poi ovviamente necessaria una vera svolta del Festival dei Due Mondi, che deve tornare ad essere un festival d'avanguardia, e un rilancio concreto dello Sviluppo economico che crei posti di lavoro veri; un rilancio che in questi quattro anni non c'è stato affatto, poiché non si è lavorato con una reale visione di futuro per la nostra meravigliosa città. Poi ci sono le frazioni, le nostre tante frazioni cui era stata promessa tutta quell'attenzione che meritavano e meritano, ma che invece non c'è stata. Ci sarebbe da parlare una giornata solo delle priorità, ma per ragioni di sintesi chiudo con le politiche giovanili e per la famiglia, entrambe trascurate dalla precedente squadra di governo".
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