le interviste di Sol

Michele Sabatini (Rinnovamento): 'Muoverci subito per la rinascita di Spoleto. Sviluppo economico e ricostruzione'.

 

Finanziamenti, protocollo di intesa con enti e associazioni di categoria, formazione di giovani imprenditori. 'Il sistema bancario deve fare la propria parte'

 

Michele Sabatini, di nuovo in corsa con Rinnovamento. "Certamente. Il progetto di quattro anni fa ha subito profonde modifiche e deviazioni. Ritengo che meriti di essere ripreso e realizzato nella sua forma originale, con i dovuti aggiornamenti".

Quali sono le Sue priorità per la città e il territorio? "Potrei promettere tante cose a tutti, potrei dire che risolverò ogni criticità, potrei dire di tutto. Ma a cosa servirebbe? A prendere i voti necessari


per provare ad essere eletto? Non è nel mio stile. Mi reputo una persona seria e, come tale, sto cercando di ascoltare i miei concittadini partendo dal presupposto che le cose da fare le conosco bene, essendo anch'io uno di loro. Ogni quartiere, ogni zona del Comune ha i propri problemi che aspettano da tempo una soluzione. Elencarli uno per uno non serve a niente. Se i cittadini si lamentano è necessario ascoltarli sempre, non solo in campagna elettorale".

Niente promesse, quindi. "Nessuna a parte onestà, inflessibilità, determinazione e conseguente azione finalizzata a ridare speranza e futuro a tanti lavoratori delle aziende in crisi (vedi la Pozzi e tante altre realtà), attività commerciali ed artigiane che rischiano la chiusura".

Lei svolge una professione, quella di funzionario bancario, che La pone a contatto quotidiano con il disagio economico in cui versa una buona fetta della popolazione spoletina. "E' necessario sostenere i tanti privati cittadini che vivono da troppo tempo in uno stato di povertà e, al contempo, dare speranza lavorativa a tanti giovani che guardano con paura e smarrimento al futuro. Come fare? Io propongo la stipula di protocolli di intesa tra comunità locali, enti assistenziali, Arcidiocesi e l'intero Sistema Bancario, finalizzati a sostenere le piccole imprese e i privati mediante finanziamenti per la ripresa delle attività, anche a seguito del fermo post-sisma con le ripercussioni negative sui flussi turistici, che la nostra città e il suo comprensorio hanno subito".

D'accordo, ma la banca non fa beneficienza, da che mondo è mondo. "E chi pretende il contrario? Le domande di cui sopra, infatti, saranno presentate direttamente alle banche. Dopo l'esame di fattibilità e la verifica dell'effettivo bisogno eseguito dai predetti enti e organismi, i finanziamenti potranno essere erogati a condizioni particolarmente vantaggiose e garantiti da consorzi di garanzia da individuarsi tempo per tempo".

Una soluzione interessante, la Sua, che però necessita di continuo monitoraggio. "E' naturale. Ecco perché, accanto a queste misure di sostegno alle imprese, dovranno riunirsi tavoli di concertazione a cadenza bimestrale, con la partecipazione di rappresentanti di tutto il sistema bancario locale, associazioni di categoria, delle aziende e delle attività in crisi, oltre agli esponenti dell'amministrazione comunale. In tali occasioni di incontro verranno esaminati i progetti di sviluppo sul territorio e di sostegno a tutte le imprese, con eventuale stipula di convenzioni a tassi agevolati per finanziamenti propedeutici alla realizzazione dei predetti obiettivi comuni. Sarà, inoltre, indispensabile la verifica periodica della effettiva attuazione di quanto concordato tra le parti. Poi c'è l'aspetto relativo alla ricerca".

Cioè? "Intendo dire che occorre stipulare altri protocolli di intesa fra Confindustria, Università e Sistema Bancario, finalizzati a rafforzare le potenzialità di sviluppo, di internalizzazione e di innovazione del sistema produttivo, anche tramite uno scouting aziendale che va favorito. Dovremo promuovere sul territorio la realizzazione di nuovi progetti imprenditoriali, in particolare legati a industria 4.0. Un altro aspetto fondamentale riguarda la riduzione della distanza della conoscenza dal mercato: oggi molte aziende navigano ancora in un ambito teorico generico, mentre occorrono conoscenze sempre più specifiche".

Crede che le banche possano contribuire anche sotto questo aspetto? "Devono farlo. Il sistema bancario potrà collaborare offrendo, attraverso le proprie piattaforme, l'organizzazione di workshop su tematiche strategiche e di alto contenuto tecnologico quali digitalizzazione, internalizzazione, agricoltura e turismo, destinati a studenti e aziende al fine di agevolare la ‘contaminazione' tra mondo universitario e imprenditoria locale. Possiamo e dobbiamo sostenere l'innovazione e la nuova imprenditoria anche mediante interventi creditizi, ma non solo. I siti web delle banche potrebbero segnalare ed offrire stage e opportunità di lavoro in ambito nazionale e internazionale. Dobbiamo essere i protagonisti di una ripartenza vera, del restart del Centro Italia".

Lo Stato mette a disposizione strumenti interessanti in tal senso. "E' vero, ma occorre saperli cogliere e utilizzare. Penso, ad esempio, agli incentivi previsti dalla legge 181/89, destinati dal Ministero dello Sviluppo Economico per favorire il rafforzamento del sistema industriale nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017 e per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale e di settore. Dobbiamo prendere tutto ciò che ci spetta e utilizzarlo per ripartire. Insieme".

Proprio il concetto di "insieme", cioè di unità, è quello che manca storicamente a Spoleto. "Gli spoletini hanno bisogno di ricompattarsi, di lottare insieme per il bene comune, di tornare ad avere fiducia nelle istituzioni e nelle persone che li rappresentano. Diciamo "basta" ai giochi politici/economici che la nostra città ha subito per decenni e che hanno determinato lo sfacelo che sta sotto gli occhi di tutti. Basta con le promesse mai mantenute: occorrono immediate azioni concrete da realizzare in breve tempo. Metto a disposizione della comunità la mia professionalità ed esperienza, maturate in ambito lavorativo e sociale, al fine di portare a compimento i miei ideali civili".

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