cronaca

Crisi Maran, lavoratori di serie A e di serie B

 

Marzapane dichiara il fallimento della R&S, rendendo nulla la conciliazione dello scorso gennaio. Tutti gli arretrati pronti per gli ex dipendenti Maran; mesi di attesa - forse vana - per i loro colleghi 'falliti'

 

Non tutti gli ex dipendenti del gruppo Maran potrebbero ricevere gli arretrati loro spettanti. E' quanto emerge a seguito dell'incontro tenutosi qualche giorno fa tra i rappresentanti sindacali e l'amministratore unico di Maran Spa ed R&S srl Andrea Marzapane, nel corso del quale è apparso ormai


chiaro quanto Maran ed R&S versino in situazioni estremamente differenti fra loro, almeno in quanto a liquidità.

In particolare, mentre gli ex dipendenti Maran riceveranno, entro domani (15 novembre), i compensi relativi ai primi giorni di ottobre scorso, il 65% di agosto scorso, i ratei di trdicesima e quattordicesima e quelli del tfr maturati, insieme alle ferie e permessi spettanti e, comunque, verrà liquidato tutto quello che i lavoratori non hanno percepito extra-concordato in prededuzione, per gli ex R&S la situazione è diametralmente opposta: Marzapane, infatti, ha depositato istanza di fallimento venerdì scorso presso il tribunale di Spoleto, il che vuol dire che i crediti vantati dai 176 ex lavoratori esistono, certamente, ma soltanto in via teorica. Infatti, i dipendenti erano stati inseriti nel concordato preventivo di R&S, anche i 40 che avevano firmato la conciliazione ed erano usciti volontariamente.

In sostanza, agli ex lavoratori - è scritto nella conciliazione - spettano ancora tutti i crediti maturati al 23 gennaio scorso, ossia le mensilità di gennaio 2018, ottobre, novembre e dicembre 2017, i ratei di tredicesima e quattordicesima fino a gennaio 2018, il tfr maturato al 23 gennaio scorso oltre, ovviamente, all'eventuale saldo positivo delle ferie, permessi ed ex festività maturate alla data del licenziamento. Somme importanti per ciascuna famiglia, ovviamente, che secondo gli accordi i lavoratori avrebbero ricevuto nell'ambito del concordato. L'istanza di fallimento presentata da Marzapane cambia tutto, dato che le possibilità di ricevere quanto dovuto si riducono drasticamente per gli ex dipendenti, che si ritrovano così beffati dall'amministrazione della società e discriminati rispetto ai colleghi Maran.

Il motivo dell'istanza di fallimento è, a detta di Marzapane, esclusivamente legato alla liquidità della R&S, praticamente inesistente rispetto a quella della Maran. Da qui la disparità di trattamento che riceveranno le due forze-lavoro. In altre parole, detta così sembrerebbe che la dirigenza del gruppo si sia accorta soltanto venerdì scorso di questa mancanza di liquidità, dopo aver ottenuto l'accordo con i lavoratori...

Ad ogni modo, nelle prossime ore si terrà un incontro tra sindacati e un avvocato giuslavorista, mentre è anche in programma un'assemblea sindacale per venerdì 16 con i dipendenti della Nuova Maran, vale a dire i 135 ex R&S riassorbiti nella nuova azienda. Per questi lavoratori c'è la possibilità di accedere al fondo di garanzia dell'Inps, per ottenere l'80% delle ultime tre mensilità e il tfr coni massimali. Per tutto il restante credito si dovrà, con ogni probabilità, attendere gli attivi. Ancora peggio andrà ai 41 che sono usciti volontariamente nei mesi scorsi, senza l'accordo sindacale di ottobre 2018: questi ultimi rischiano ora di perdere tutti gli arretrati. Anche in questo caso gli avvocati sono al lavoro, compreso il giuslavorista interpellato dai sindacati, che dovrebbe a breve incontrare i 41 dipendenti che non possono contare su alcuno strumento previdenziale per recuperare i rispettivi crediti.



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