cronaca

Un esposto in Procura, lenzuoli di protesta e sciopero dei negozi: Spoleto pronta alla battaglia in difesa dell'ospedale

 
 
 

Si moltiplicano in città le iniziative organizzate per contestare la riconversione del 'San Matteo degli Infermi' in presidio Covid. Martedì in programma una manifestazione a Perugia sotto il palazzo della Regione

 

Prosegue la protesta della città contro la trasformazione del “San Matteo degli Infermi” in ospedale Covid e la chiusura del “Pronto Soccorso”. Sono circa 1700 le persone che hanno deciso di sottoscrivere l’esposto-denuncia che Miriam Carletti presenterà in Tribunale nella giornata di lunedì. “In piazza Garibaldi ho incontrato tanti cittadini addolorati e arrabbiati per quello che sta accadendo. Un senso di lutto collettivo che non avevo mai visto prima. Spoleto non merita di trovarsi in una situazione simile: ci è stato tolto il diritto alla cura”. L’esposto è basato sull’articolo 340 del codice penale: “Chiunque, fuori dei casi preveduti da particolari disposizioni di legge, cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, è punito con la reclusione fino ad un anno”. Chiudere il “Pronto Soccorso”, nello specifico, “costituisce un fatto gravissimo che mette a rischio la salute primaria degli utenti. Si chiede che siano avviate tutte le iniziative di competenza perché i fatti non siano portati ad ulteriori conseguenze ed i responsabili siano adeguatamente puniti”. 

La campagna lanciata sul portale online “change.org”, invece, finora ha raccolto più di 2.500 firme. “Signora Presidente Tesei, non è accettabile che vengano cancellati, in un colpo solo, i servizi sanitari di un ospedale Dea di primo livello che serve le comunità di Spoleto e della Valnerina, 60 mila abitanti già destabilizzati dalle conseguenze del sisma del 2016, creando disservizi a catena per i cittadini e per le strutture sanitarie vicine. Revochi la sua ordinanza, Presidente. Ci restituisca un vero pronto soccorso e gli essenziali servizi di degenza. Sì a un reparto covid, no alla cancellazione dei servizi sanitari per Spoleto e la Valnerina”.

Domani il Comune presenterà il ricorso al Tar mentre martedì, alle ore 10 a Perugia, avrà luogo una manifestazione sotto palazzo Cesaroni in occasione del consiglio regionale. Lo “Spoleto City Forum” ha fornito tutte le informazioni per partecipare: “Nell’impossibilitò di utilizzare i mezzi pubblici, ognuno dovrà raggiungere piazza Italia con mezzi propri. Il ritrovo è comunque previsto nei vari parcheggi circondanti l’ex stazione Spoleto-Norcia. La partenza avverrà puntualissima alle ore 8. Chi vuole potrà comunque raggiungere autonomamente Perugia e ritrovarsi poi davanti al palazzo della Regione. Importante portare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro”. 

Molto attiva pure la sezione locale di Confcommercio: l’associazione di categoria, che nei giorni scorsi ha consegnato a tutte le attività commerciali un manifesto in cui si definisce “vergognosa” la chiusura del “San Matteo degli Infermi”, per la giornata di martedì ha organizzato uno sciopero. “In concomitanza del consiglio regionale, la Confcommercio di Spoleto invita ad abbassare le serrande delle attività dalle 9 alle 11 in segno di  protesta contro la decisione presa nei confronti del nostro ospedale dalla Giunta Tesei. Decisione scellerata fatta da politici miopi e non curanti delle conseguenze che avrà sulla nostra comunità. In nessuna parte d'Italia è stato smantellato  un ospedale, a Spoleto sta scendendo, dobbiamo ribellarci facendo sentire la nostra voce. Si invita inoltre tutti a partecipare alla manifestazione davanti al palazzo della Regione a Perugia alle ore 10”.



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I commenti dei nostri lettori

Giuliano Maria Mastroforti

5 anni fa

Mi unisco al sentimento comune che, forse per la prima volta, vedo unita la Comunità di Spoleto che si riconosce in un interesse collettivo e che travalica partiti ed associazioni, ma viene riconosciuto come un valore identitario . Mi ha particolarmente colpito che una iniziativa individuale, come quella di Miriam Carletti, che ci ha messo la faccia (ed immagino anche il freddo subito) che con chiarezza di intenti ha raccolto, credo, circa mille settecento firme di cittadini, avulsa da qualunque riferimento politico o partitico, e che abbia avuto tanto riscontro condivisione e successo. E non mi riferisco alle proposte sterili o piagnone, ma a precisi riscontri sia della Costituzione che del Codice Penale. Duole ricorrere a questi strumenti, immagino, ma come diceva Sandro Pertini, “a brigante, brigante e mezzo”. Non si sta in Paradiso a dispetto dei Santi, si dice, ammesso che la Presidenza della Regione Umbria sia il Paradiso ed i Santi siano coloro che hanno contribuito al ruolo che ora ricopre.. Domani sarò davanti alla Regione con Voi, perché , pur essendo perugino, per diciotto anni la mia vita professionale e non solo è stata a Spoleto, giorno dopo giorno, e condivido le ragioni di quella che considero anche la mia città. Chi ha orecchie per intendere in-tenda, e tutti gli altri a dormire all’aperto.....intelligenti pauca, come dicevano i latini. A domani amici

Fontemara

5 anni fa

Dicono che a Roma la Presidente e il nostro Sindaco si sono accordati. La città conserva il pronto soccorso e il punto nascita e poco altro. Perde chirurgia e medicina (cioè l'ospedale) reparti considerati un doppione che protremmo non riavere. Soprattutto chirurgia. (ditemi, è un doppione?) Non sappiamo se nell'accordo ci sono anche i macchinari della Robotica. Se è vero si Tratta della più logica delle conclusioni. In attesa

Ciro Cilpini

5 anni fa

La città di Spoleto continua a scontare quello che da decenni i partiti politici votati, non hanno mai saputo accordarsi sulla nomina di qualche esponente locale, valido e autorevole, che potesse far parte degli organi della Provincia e della Regione, nell'interesse comune della città. Si sono contrastati anche nel loro interno con individualismi, tanto che non abbiamo mai avuto alcun rappresentante per le esigenze della quarta città dell'Umbria. A differenza di alcune cittadine più piccole che sono invece rappresentate. Quanta mea culpa dovrebbero fare molti cosiddetti politici locali.

MASSIMO

5 anni fa

Buongiorno, questi pseudo-politici del governo regionale stanno giocando con la salute dei cittadini, stanno calpestando i diritti alla salute, il diritto a curarsi. Vietato ammalarsi, vietato sentirsi male e se dovesse succedere sara' un incognita uscirne fuori. Non e' possibile chiudere un ospedale in toto nel giro di poche ore. Stanno calpestando i diritti dei lavoratori dell'ospedale lasciati all'oscuro su dove e su quando lavorare, lasciati soli in balia di una dirigenza incapace di organizzare, incapace di comunicare,incapace punto. Se il futuro e' questo auguri a tutti noi.. Grazie dell'ospitalita'

Sfogo di un cittadino

5 anni fa

Per il suo aspetto invisibile e per l'impatto catastrofico che sta causando sulla società, questo covid, invece di coronavirus, bisognerebbe ribattezzarlo carognavirus. Infatti, oltre che influire sulla salute dei cittadini, sta minando seriamente tutti gli aspetti della vita sociale. Sta influendo sulla nostra libertà, sull'economia, sul lavoro, sull'istruzione e sul futuro delle prossime generazioni. E in maniera devastante sta influendo anche sulla nostra psiche! Insomma, sta sferrando sull'umanità un attacco subdolo, cruento, violento e totale. Senza pietà e senza esclusioni di colpi! Tant'è che si fa fatica a combatterlo e ad opporgli un vero rimedio. In fatto di rinunce e di sacrifici, qualsiasi sforzo richiesto dai politici nei confronti dei cittadini, potrebbe risultare inutile se essi non sapranno dare alla situazione un senso di sobrietà e di imparzialità. Spogliando del pronto soccorso l'ospedale di Spoleto, i politici della regione non stanno dimostrando questo. Anzi, stanno accentuando di più le loro paure e le loro incertezze nel caso si sentissero male. E questo non va!

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