politica

Ospedale depotenziato: Settimi, Profili e Frascarelli e l'atto di fede nei confronti della Presidente Tesei

 

'Chi chiama la piazza lo fa solo per urlare o accaparrarsi qualche voto. Una buona notizia è stata stravolta'. Attacco alla Bececco e a Spoletonline 'reo' di aver scritto la realtà. Il civismo destrorso entra nell'era mistica con la 'lieta novella'

 

Noi guardiamo con ottimismo al futuro, crediamo che la Presidente (Tesei) manterrà gli impegni e siamo fiduciosi che le richieste della città saranno presto ascoltate”. Sono ormai entrati nel pieno del loro misticismo, in una sorta di cammino di fede pro-Donatella Tesei, gli ex consiglieri comunali di Alleanza Civica e Spoleto Popolare Roberto Settimi, Gianmarco Profili e Ilaria Frascarelli (FOTO DUEMONDINEWS.IT), da tempo poggiati sulle linee del centrodestra che governa la Regione.

L’argomento, neanche a dirlo, è l’ospedale di Spoleto e la chiusura dei reparti di terapia intensiva 1 e medicina 2, che per i tre rappresenta “una buona notizia” visto il calo dei contagi di Covid-19. Certamente meno contagi sono una bella notizia, ma non si può non considerare la carenza di personale, le tante domande di trasferimento e il mancato rinnovo di numerosi contratti in scadenza a fine aprile. Ma questi per Settimi, Profili e Frascarelli sono dettagli, evidentemente. “Non comprendiamo – scrivono infatti i tre ex consiglieri comunali - come questa bella notizia possa venire stravolta e strumentalizzata e fatta passare come un evento grave in articoli o post allarmistici quando in realtà si può iniziare a intravedere la fine di un incubo, il calo dei ricoveri e il ritorno alla normalità. Lasciamo agli urlatori gli inviti alla piazza, tesi solo ad accaparrarsi un po' di voti”.

Evidente il riferimento alla professoressa Maria Elena Bececco, vale a dire il loro ex candidato sindaco nonché unico esponente politico ad averci messo la faccia proprio l’altro ieri, giorno in cui la notizia della chiusura dei reparti e dell’imminente ridimensionamento dell’organico ospedaliero di Spoleto è stata data proprio da Spoletonline, che a questo punto sarebbe la testata responsabile di “articoli allarmistici”, in quanto rei di aver fotografato la realtà dei fatti.

Cosa aggiungere? Ben poco. Soltanto che di fronte alla fede, come quella che caratterizza i tre ex consiglieri comunali Settimi, Profili e Frascarelli, la ragione non vale. Anche se, in questo caso, davvero si stenta a capire se sia maggiore l'esigenza di dimostrare un atto di fede nei confronti della Tesei, e quindi del potere regionale, oppure quella di attaccare la Bececco in ogni sua uscita pubblica, tanto risultano illogiche le premesse rispetto alle conclusioni. Spoletonline, ahilui, è un mezzo di informazione laico: pertanto, sia chiaro che per il momento né la Regione né la Usl hanno mai preso una posizione ufficiale in merito alla chiusura dei due reparti in questione, men che meno sulla situazione relativa alle carenze di organico in seno al San Matteo. Carenze che continuano a peggiorare, anche numericamente. Questa è la notizia, l’unica notizia su cui si può basare un ragionamento degno di tal nome.

Se poi gli spoletini condividono lo stesso credo religioso di Settimi, Profili e Frascarelli, saranno liberi di pregare la Tesei attendendo fiduciosi il ripristino – o addirittura l’imminente potenziamento – dell’ospedale San Matteo degli Infermi.

Di seguito l’atto di fede, o meglio il comunicato stampa, recapitatoci da Roberto Setitmi a nome e per conto anche degli altri due suoi ex colleghi:

 

Finalmente una buona notizia!

In questi giorni l’Ospedale di Spoleto, che come sappiamo è stato convertito completamente in ospedale Covid durante la seconda fase della pandemia, grazie ad un importante calo dei ricoveri, ha chiuso due reparti, uno di medicina e l’altro di terapia intensiva. Non poteva esserci migliore notizia dopo mesi di sofferenza degli ospedali e grande pressione sul personale medico impegnato.

La chiusura di questi reparti riporta in noi ottimismo nella lotta al Covid, ma soprattutto segna l’ inizio di quel percorso tanto atteso che farà recuperare agli spoletini il proprio ospedale. Infatti quando a novembre l’ospedale fu convertito, la presidente Tesei prese l’impegno con una delibera di giunta, di ripristinare tutti i servizi non appena fosse finita l’ emergenza. Orientamento confermato ieri dalla Presidente alla Dottoressa Tombesi.

Certo non si può cantare vittoria, perché sappiamo che il virus è ancora molto presente, ma se i numeri continuano a scendere, come ormai succede da settimane, è lecito pensare che quel percorso, di riapertura dei servizi del nostro ospedale, sia iniziata e a breve ci saranno le condizioni per riavere completamente il nostro nosocomio San Matteo degli Infermi. Se l’idea fosse stata di chiudere definitivamente l’ospedale non pensate che invece di chiudere i reparti si sarebbero trasferiti a Spoleto i malati Covid degli altri ospedali?

Siamo convinti che con l’ impegno responsabile di tanti, e con l’ autorevolezza e la capacità della Politica, quella con la ‘P’ maiuscola, si ascolteranno le esigenze di un territorio come quello dello spoletino e della valnerina e che riusciremo a riportare tutti i servizi nel nostro Ospedale. Ma questo non ci basta. Come abbiamo detto più volte in consiglio comunale, si deve puntare e chiedere attraverso la regione il superamento del Dm 70 del 2015 che definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, promuovendo una giusta integrazione tra gli ospedali di Spoleto e Foligno, altrimenti la riapertura del nostro ospedale sarà una vittoria di breve durata.

Non comprendiamo comunque come questa bella notizia possa venire stravolta e strumentalizzata e fatta passare come un evento grave in articoli o post allarmistici quando in realtà si può iniziare a intravedere la fine di un incubo, il calo dei ricoveri e il ritorno alla normalità. Lasciamo agli urlatori gli inviti alla piazza, tesi solo ad accaparrarsi un po' di voti.

Noi guardiamo con ottimismo al futuro, crediamo che la Presidente manterrà gli impegni e siamo fiduciosi che le richieste della città saranno presto ascoltate”.



I commenti dei nostri lettori

Francesco Enrico

3 anni fa

A sentire tutti coloro che oggi difendono l'ospedale cittadino, ieri erano distratti, mi sorge spontaneo il sospetto che si voglia utilizzare il problema, che certamente esiste, unicamente per iniziare la campagna elettorale. Non che sia felice della vicenda ospedaliera ma mi chiedo se coloro che oggi si stracciano le vesti dove erano quando il nosocomio veniva depauperato silenziosamente. Mi riferisco sia ai partiti di destra che di sinistra con tutto il corollario delle liste civiche. Forse gli unici che avrebbero diritto alla parola, se non altro per la coerenza dimostrata e non invischiati nella gestione del potere, sono quelli di Casa Rossa. Non so voi ma se oggi ho necessità di operarmi, ospedale o non ospedale, vado a Pesaro, se ho problemi cardiaci vado a Perugia o ad Ancona, con quelli ortopedici vado a Firenze, se oculistici vado pure a Foligno,  se ho il Covid, anche se c'è l'ospedale, preferirei il Gemelli a Roma come qualcuno di nostra conoscenza.  Così, a naso, pur rimanendo nel servizio pubblico del centro Italia.   Mi chiedo, quindi, se invece di tutti questi `piagnistei` si fosse adottata una linea baldanzosa, altruista e solidale con la comunità regionale non sarebbe stato meglio? Spoleto si sacrifica generosamente ma poi dopo tutto ritorna come prima, anzi, si chiedono gli interessi sanando tutte le disfunzioni e criticità che ben conosciamo del nostro nosocomio. Invece si è scelto la linea difensiva, (Difendiamo Spoleto, City Forum) i ricorsi burocratici ( Tar e Mattarella), le denunce penali, lo scontro frontale che non portano da nessuna parte come i `piagnoni` del Savonarola. In tutta franchezza, pur avendo simpatie per il frate, che `ritornino i Medici` (anche in minuscolo)  perché almeno loro ci hanno lasciato un radioso Rinascimento certamente non paragonabile a quello farlocco, incautamente associato, di Bin Salman.

Michele Sabatini

3 anni fa

Buona Domenica a tutti. La Prof.Bececco ha espresso due concetti importanti, il primo ribadendo le proprie preoccupazioni sul futuro del nostro Ospedale. Un futuro che purtroppo ritengo remoto. Spero di sbagliarmi ma l'emergenza é ben lontana da poter essere considerata finita. Il secondo concetto è quello della riconciliazione tra le sue varie anime. Con specifico riferimento alla considerazione dei 3 firmatari in merito al fatto che non siano stati trasferiti presso al San Matteo malati covid ricoverati attualmente in altre strutture ,faccio notare che quelle strutture hanno una percentuale di occupazione ben al di sotto della soglia critica e di conseguenza la possibilità di gestire il malato in maniera maggiormente efficace. Non vedo quindi alcun nesso con la riorganizzazione futura dei nosocomi. Attendo piuttosto una necessaria comunicazione ufficiale da parte del Commissario Tombesi in merito all'incontro tenuto con la Presidente della Regione. Altrettante comunicazioni attendo in merito al Recovery Fund. Se non erro anche su questo argomento c'è stato un confronto tra la Regione e il Commissario.

Maria Elena Bececco

3 anni fa

SPOLETO RIUSCIRA' MAI A RISOLVERE I SUOI PROBLEMI? La nostra città ha bisogno di una riconciliazione tra le sue varie anime che appare come l'unica strada che consenta di affrontare i tanti problemi da risolvere,​ ​in primis quello del nostro Ospedale. Questa almeno è la mia​ idea. Certo diventa difficile pensare a tutto questo quando si è disposti a scrivere che la battaglia contro il covid​ è finita fingendo che non esista invece un'emorragia di personale sanitario che costringe a chiudere reparti con grande incognita sul futuro, solo per avere occasione di contraddire la sottoscritta​ e tutte le forze civiche che si stanno mobilitando per la salvezza del nostro Ospedale.

Michael Surace

3 anni fa

Nonostante il comunicato dei tre ex consiglieri Profili, Settimi e Frascarelli, sia chiaramente un messaggio contro la loro ex capogruppo, è normale sottolineare che per una associazione come la nostra – che da sempre si batte per l’ospedale – questa loro uscita sia un attacco gratuito a tutte le associazioni come la nostra, che in questi mesi hanno svolto attività a favore del ritorno dei reparti del nostro Ospedale, oltre che una offesa ai tanti cittadini che con noi hanno partecipato alle manifestazioni, sostenuto gare di solidarietà e promosso raccolte firme da record a tutela del diritto alla salute nel nostro territorio. Come DifendiAMO SPOLETO e unitamente a tantissime altre associazioni del territorio, scendiamo in piazza da mesi, anche in tempi non sospetti quando ancora nessuno si sognava di veder cadere la Giunta. Non siamo mai scesi in piazza per “accaparrarci qualche voto” o solo per “urlare”, come scrivono gli ex tre consiglieri, ma solo per il bene della città e del nostro ospedale e continueremo a scendere in piazza, con orgoglio, nonostante un “tafazzismo” locale imperante e asservito alle politiche governative. La desolante politica del laissez-faire dei 3 ex consiglieri che li ha contraddistinti durante l’intera legislatura - soprattutto dopo aver abbandonato la loro referente Maria Elena Bececco nell’aula del consiglio comunale - e che si è evidenziata ancora di più proprio sulla vicenda ospedale, dimostra come non vi sia da parte loro alcuna proposta politica in merito all’ospedale, tutto viene affidato al “buon senso” della Presidente Tesei, o forse si affidano a San Ponziano o meglio ancora San Fortunato, sia per la ricerca di fortuna di fronte al loro immobilismo politico, sia perché è il patrono di Montefalco. Ci sembra di rivivere la storia di coloro che si affidano alla Presidente di Regione che si erge a “rappresentante del territorio spoletino”, eppure la storia insegna che senza rappresentatività politica per Spoleto – e qui il gruppo dei 3 ne è stato il perno di questi mesi - queste promesse rimangono parole al vento e anzi possono produrre l’effetto contrario. Non capiamo infine l’ottimismo infausto dei tre ex consiglieri: è vero, sembrerebbe che stiano per rientrare dei reparti, lo sappiamo tutti, ma solo i 3 consiglieri ne fanno una vittoria: ma il ritorno di chirurgia può essere chiamata vittoria? Il ritorno di alcuni reparti e di altri che non torneranno più è una vittoria per loro? E soprattutto, come si fa a festeggiare ancor prima di vedere il piano regionale sanitario che decreterà se realmente verranno mantenuti i reparti a Spoleto nonostante il loro fittizio ritorno pronosticato questi giorni? I conti, cari consiglieri, li faremo a Gennaio, e allora tutti potranno assumersi meriti, demeriti e soprattutto responsabilità politiche di ciò che a Spoleto non tornerà più. Infine, e concludo: se alcuni reparti torneranno a Spoleto a breve è proprio grazie alle persone e alle associazioni della città che sono scese in piazza come noi fin da Ottobre; grazie alle persone che hanno fatto pressioni nelle istituzioni; grazie alle persone e alle associazioni che insieme a noi hanno raccolto fondi per l’ospedale in piena emergenza; grazie a persone come la Prof.ssa Miriam Carletti che hanno promosso le uniche azioni legali (al netto del ricorso al TAR) a tutela del nostro ospedale; grazie alle persone insomma che hanno a cuore la città ancor prima che del proprio tornaconto politico. Non c’è nulla da festeggiare almeno fino a gennaio, ovvero quando sarà operativo il nuovo piano sanitario regionale, per questo dobbiamo solo continuare a lottare per non far declassare ulteriormente il nostro ospedale, perciò torneremo ancora nella tanto “odiata” (temuta?) piazza.

Gianni aNgelini

3 anni fa

Non mi stancherò mai di dire agli spoletini che hanno votato la lega,ora pedalate,il guaio è che per gente propagandista,dobbiamo pedalare tutti,spero che,come ha detto Ranucci ,al momento opportuno tutti gli spoletini sapranno giudicare correttamente.

Roberto Ranucci

3 anni fa

Caro direttore,nessuna meraviglia. Questo comunicato, nel solco della loro coerenza, rappresenta la conferma della strumentale miopia politica che,ormai da tempo, questi signori hanno portato avanti, purtroppo, insieme ad altri. Sono convinto che gli Spoletini, al momento opportuno, sapranno giudicare.

Luciano caporicci

3 anni fa

La Bececco ha semplicemente rappresentato la realtà e lanciato una prospettiva. I tre ex consiglieri fanno una difesa politica agli ordini dei perugini e folignati.Tra i due prefsrisco la posizione politica della Bececco.

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