società

All'Alberghiero si formano i futuri artisti della tavola

 

Grazie ai fondi del Pnrr è stato avviato un progetto dedicato a James Lee Byars

 

Si chiude all’Istituto Alberghiero di Spoleto il progetto, finanziato con fondi PNRR, “Cibo e Arte: l’Arte a tavola”, un modulo di Sala-Bar che, in stretta collaborazione con Cucina, si è svolto nel corso dell’anno con l’intento di fornire a Studenti e Studentesse una preparazione sempre più mirata all’eccellenza, in particolare nella preparazione di portate elaborate, nella mise in place impeccabile e nel servizio di Sala ispirato all’esperienza di strutture a 5 stelle; un tipo di preparazione ritenuta ineludibile per Studenti e Studentesse che puntino ad inserirsi nel mondo del lavoro forti di una preparazione solida, riconosciuta, apprezzata e ricercata a livello internazionale.

L’esercitazione speciale organizzata per l’11 aprile ha preso in parola l’espressione “Artisti della tavola”, e ha messo in scena, o meglio in tavola, un lunch interamente ispirato ad un artista recentemente celebrato all’Hangar Bicocca di Milano con una imponente retrospettiva, James Lee Byars: un Artista “impossibile” da riprodurre, o quanto meno molto difficile, perché concettuale, scabro, volto più al togliere che all’aggiungere.

James Lee Byars lavora sul simbolico, sull’effimero, sulla relazione transitoria con lo spettatore, ispirato in questo dai testi sacri buddisti; si connette a tale sua visione la propensione verso la dimensione simbolica e dematerializzata della realtà il suo propendere verso forme purissime, deprivate di ogni abbellimento: la sfera d’oro, il monolite d’oro, le forme rosso accese, le stelle, i cerchi, i cubi o altre forme geometriche in gesso lucidato.

L’interrogativo da cui ha preso le mosse il lunch conclusivo del progetto è stato quindi se e quanto fosse possibile recuperare il messaggio di un Artista così simbolico e assoluto e tra-durlo in un piatto, in un tavolo allestito, in qualcosa in cui, lungi da ogni assolutezza, si consuma l’essere- insieme e il degustare concretamente.

Grazie al virtuosismo della Cucina, guidata dallo Chef Mirco Caroli, e della professionalità creativa della Sala, guidata dalla Maitre Roberta Testaguzza è delle rispettive Brigate, la sfida è stata accolta: innanzitutto la scelta dele tovaglie, giallo-oro, come in molte opere esposte all’Hangar; la particolarità dele stoviglie, abbinate al prezioso bancone realizzato da Domiziani; il nero- assoluto di molte basi; le scala cromatica dei fondi, che va dall’oro, al bronzo, al nero, per finire con il recupero dell’argento, vivo e mobile; la forma di alcune preparazioni, virtuosisticamente piegate alla forma geometrica (il cubo, la sfera, la stella); la disposizione dei centro tavola.

Il senso profondo, ispiratore, del lunch e dell’intero progetto, è consistito nell’evidenziare quali e quante possano essere le risonanze che emanano dall’arte del presentare la tavola: è fin troppo evidente la correlazione tra l’arte della mise en place, o della mixology e l’atto propriamente artistico: il momento dell’invenzione sapiente, guidata dalla conoscenza scientifica o dalla tradizione, l’uso dei colori, la composizione delle forme; e la correlazione si fa esplicita quando una tavola, o un cocktail, o una decorazione, si rifanno ad un Artista specifico, o ad un periodo: e così la tavola può essere quella settecentesca o romantica o barocca, un cocktail può assumere colori caravaggeschi o klimtiani, o riprendere i blocchi cromatici di Rothko, un centro tavola o un segna posto possono assumere movenze scultoree.

Grazie dunque ai fondi PNRR e alle ordinarie attività didattiche, prosegue l’impegno del “De Carolis” di Spoleto di offrire una preparazione di alto livello, non a caso premiata con i riconoscimenti di livello nazionale ottenuti nel corso del presente anno scolastico.



I commenti dei nostri lettori

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1 mese fa

Bah, con tante cose che servirebbero alle scuole di Spoleto....

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1 mese fa

Bah, con tante cose che servirebbero alle scuole di Spoleto....

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