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Solennità dell'Assunta, il programma
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Solennità dell'Assunta, il programma
Oggi alle ore 21 scatterà la processione della Santissima Icone che partirà dalla chiesa di San Gregorio per arrivare al Duomo. Domani alle 11.30 la messa pontificale con benedizione della città
Il 15 agosto la Chiesa celebra la solennità della Assunzione della Beata Vergine Maria. A Spoleto Maria Assunta è la titolare della Basilica Cattedrale ed è la patrona dell’Archidiocesi. Ieri si è svolta la preghiera per il “mondo della sofferenza” presso l’Hospice “La torre sul colle” mentre oggi, dalle ore 21, si svolgerà la processione della Santissima Icone: il corteo, partendo dalla chiesa di San Gregorio in piazza Garibaldi, attraverserà via Anfiteatro, via Cecili, via Pierleone, via Vaita Sant’Andrea, largo Gigli, via Filitteria per arrivare in piazza Duomo.
Domani in Duomo avranno luogo la Celebrazione eucaristica (alle 9 e alle 18) e la Messa pontificale presieduta dall’Arcivescovo Renato Boccardo con conseguente benedizione alla città (11.30). “La solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria è fissata il 15 agosto già nel V secolo, con il senso di ‘Nascita al cielo’ o, nella tradizione bizantina, ‘Dormizione’. A Roma la festa viene celebrata dalla metà del VII secolo, ma si dovrà aspettare il 1° novembre 1950, con Pio XII, per la proclamazione del dogma dedicato a Maria assunta in cielo in corpo e anima. Nel Credo apostolico, professiamo la nostra fede nella ‘Risurrezione della carne’ e nella ‘vita eterna’, fine e senso ultimo del cammino della vita. Questa promessa di fede, è già compiuta in Maria, quale ‘segno di consolazione e di sicura speranza’ (Prefazio). Un privilegio, quello di Maria, strettamente legato al fatto di essere Madre di Gesù: dato che la morte e la corruzione del corpo umano sono conseguenza del peccato, non era opportuno che la Vergine Maria – esente dal peccato – fosse intaccata a questa legge umana. Da qui, il mistero della ‘Dormizione’ o ‘Assunzione in cielo’.
“Il fatto che Maria sia già assunta in cielo, è per noi motivo di letizia, di gioia, di speranza: “Già e non ancora”. Una creatura di Dio – Maria – è già in cielo: con e come lei, anche noi, creature di Dio, un giorno lo saremo. Il destino di Maria, unita al corpo trasfigurato e glorioso di Gesù, sarà dunque il destino di tutti coloro che sono uniti al Signore Gesù nella fede e nell’amore.
Interessante notare che la liturgia – attraverso i testi biblici tratti dal libro dell’Apocalisse e di Luca, con il canto del Magnificat – miri a farci non tanto riflettere quanto pregare: il vangelo infatti suggerisce di leggere il mistero di Maria alla luce della sua preghiera, il Magnificat: l’amore gratuito che si estende di generazione in generazione, e la predilezione per gli ultimi e i poveri trova in Maria il frutto migliore, si potrebbe dire il suo capolavoro, specchio nel quale l’intero popolo di Dio può riflettere i propri lineamenti. La solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, in corpo e anima, è il segno eloquente di quanto non solo ‘l’anima' ma anche la ‘corporeità’ si confermi una ‘cosa molto bella’ (Gn 1,31), tanto che, come nella Vergine Maria, la ‘nostra carne’ sarà assunta in cielo. Questo non ci esula dall’impegnarci nella storia, anzi: proprio lo sguardo rivolto alla Meta, al Cielo, la nostra Patria, spinge a impegnarsi nella vita presente sul solco del Magnificat: lieti per la misericordia di Dio, attenti ai fratelli e sorelle tutti che s’incontra lungo il cammino, a cominciare dai più deboli e fragili”.
I commenti dei nostri lettori
Francesco
25 giorni fa
Anche se la figura di Maria è pressoché marginale nei racconti evangelici come in tutto il nuovo testamento, la tradizione e la teologia poi, nel corso dei secoli, ha fatto balzi prodigiosi costruendo intorno a questo personaggio un'aura di santità e perfezione, originariamente non riscontrate, proclamando, addirittura dopo quasi duemila anni, il dogma della Immacolata concezione (1854) con Pio IX e con Pio XII quello dell'Assunzione di Maria in corpo e anima in cielo.(1950) La domanda che mi pongo oggi nel 2024 è il senso di tutto ciò e mi chiedo come è possibile per un cristiano, oggi, credere ciecamente a tali affermazioni e non essere minimamente sfiorato dal dubbio. Che le parole del Vangelo non vadano interpretate in senso letterale, d'accordo, ma come comprendere gli articoli di fede citati senza rimanere perplessi e dubbiosi? Mi viene incontro un teologo belga Roger Laeners nel suo libro "Benché Dio non stia nell'alto dei cieli" che coglie come il divario tra il pensiero moderno e quello del passato è diventato così profondo che l'unica risposta che mi so dare è considerare Maria una donna come le altre a noi più vicina quasi come quella stupenda ed umana di Franca Rame in "Mistero buffo" che condanna addirittura l'arcangelo Gabriele per la mancata rivelazione del tragico finale.
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