cronaca
Nomina Sacra per Marta Bartoli
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Nomina Sacra per Marta Bartoli
A un anno dalla morte, presentato alla Rocca Albronoz il volume dedicato alla scrittrice e ricercatrice prematuramente scomparsa
Scrittrice, giornalista, insegnante, traduttrice, accompagnatrice turistica, ricercatrice: tutto questo e molto altro ancora è stata ed è Marta Bartoli, celebrata ieri pomeriggio (24 ottobre) nella sala Eugenio IV della Rocca Albornoziana da amici, colleghi, ex alunni e professori a un anno esatto dalla sua prematura e dolorosa scomparsa. Per la ricorrenza, la Deputazione di storia patria per l’Umbria ha presentato il volume a lei dedicato, a cura di Attilio Bartoli Langeli e Luciana Brunelli, entrambi presenti al tavolo dei relatori.
Dopo il saluto della direttrice del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto Paola Mercurelli Salari, è stato il presidente stesso della Deputazione, Mario Tosti, a coordinare gli interventi dei due curatori del volume e di tutti coloro che sono voluti intervenire, portando il proprio ricordo di Marta oppure leggendo a voce alta il pensiero di chi, da ogni parte d’Italia, non è potuto essere fisicamente presente. Un pomeriggio intenso, fortemente voluto dalla sorella di Marta, Maria Grazia, che tanto si è spesa per curare al meglio l’intera macchina organizzativa, peraltro impeccabile.
Il volume dedicato a Marta Bartoli è il quinto della serie “Nomina Sacra”, termine tecnico preso in prestito dalla paleografia e che in questo caso vuole onorare i grandi profili che si sono spesi per la Deputazione e per la storia dell’Umbria. Ironia della sorte, come è stato sottolineato nel corso degli interventi, la stessa Bartoli aveva curato il primo volume, uscito nel 2009 e dedicato a Giovanni Antonelli.
Autrice di innumerevoli scritti fra articoli, saggi e altre pubblicazioni, per ben 25 anni Marta Bartoli si è occupata di ricerche e storiografia, partendo dal particolare per raggiungere il generale e, soprattutto, diffondendo idee, passione per il territorio e la sua storia. Descritta come professoressa amorevole e stimolante, giornalista puntuale nelle consegne e traduttrice di indiscutibile spessore, Marta Bartoli lascia alla comunità una grossa eredità intellettuale, insieme a un vuoto difficilmente colmabile.
La registrazione dell’incontro sarà a breve disponibile nei siti della Deputazione, della Rocca Albornoz e del Centro Studi Santa Rosa da Viterbo.
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