cronaca
Smantellati 3 bivacchi abusivi
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Smantellati 3 bivacchi abusivi
I rifugi improvvisati scoperti grazie ad una vasta operazione che ha coinvolto la zona boschiva di Valle San Martino: erano utilizzati per la vendita di droga
Nella giornata di ieri, l'Arma dei Carabinieri ha avviato un’importante operazione di controllo in un'area boschiva periferica del comune di Spoleto, situata nella zona impervia di Valle San Martino, a circa 20 km dal centro storico. L'attività, che ha visto un dispiegamento straordinario di forze, ha avuto come obiettivo quello di ispezionare e liberare un'ampia zona, nota per essere saltuariamente occupata da persone dedite ad attività illecite.
Il servizio straordinario è stato coordinato dalla Compagnia Carabinieri di Spoleto, con il supporto specializzato del Nucleo Forestale Carabinieri di Spoleto, che ha garantito il rispetto della biodiversità e la protezione dell'ambiente. Tale attività si inserisce in una serie di operazioni di controllo del territorio che sono state intensificate in seguito a episodi criminali verificatisi nei mesi precedenti proprio in quella zona.
Il servizio ha visto impiegate ben 25 unità, tra cui i militari del Nucleo Cinofili di Pesaro, con cani antidroga altamente addestrati al contrasto dello spaccio, nello specifico “Kevin” (pastore tedesco) e “One” (pastore belga malinois) nonché l'impiego dell'elicottero del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti- 16° NEC per la copertura aerea.
Gli uomini dell’Arma hanno rastrellato una superficie di fitta vegetazione, dove sono stati rinvenuti e smantellati tre bivacchi improvvisati, abbandonati da poco tempo, tanto che sono state ritrovate testimonianze che provano la presenza abituale di persone che avevano utilizzato la zona come rifugio temporaneo fino a pochissimi giorni prima, in mezzo ad un alto indice di degrado e sporcizia, arrecando anche notevoli danni alla vegetazione.
Durante l’attività, sono stati trovate provviste di cibo, batterie per auto destinate a produrre energia elettrica, attrezzi vari e persino un arnese artigianale costituito da un bastone con all’estremità un fondo di bottiglia che veniva utilizzato per lo scambio di denaro e stupefacenti a distanza, senza la necessità per i “pusher” di uscire dalla fitta vegetazione.
L'intervento, oltre a restituire alla comunità la gestione dell'area, si inserisce in una strategia di prevenzione mirata a contrastare fenomeni di occupazione abusiva di terreni boschivi e a tutelare l'ambiente e si conferma come una parte integrante delle azioni di prevenzione e protezione messe in atto dall'Arma dei Carabinieri nell’area, che proseguiranno anche nei mesi a venire.
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