politica

Lavori stadio, 'Alleanza Civica' critica

 

I consiglieri Dottarelli e Profili stroncano il maxi progetto ideato dall'Amministrazione per rilanciare la struttura e il palazzetto dello sport

 

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei consiglieri di Alleanza Civica Alessandra Dottarelli e Gian Marco Profili sui lavori previsti al palazzetto dello sport e allo stadio:

"Torniamo sulla questione legata allo stadio, al vecchio palazzetto e al parco Chico Mendez, con il nuovo progetto recentemente presentato per ottenere, tramite bando, 12,5 milioni di euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per quanto riguarda l'area dello stadio. 12.5 milioni che si andrebbero a sommare agli oltre 7 milioni per il vecchio palazzetto di Via Martiri della Resistenza!

La vicenda parte nel 2021. L’attuale amministrazione ha scelto di utilizzare i fondi lasciati in eredità dal Commissario prefettizio Tiziana Tombesi, destinandoli alla rigenerazione urbana con fondi del PNRR. Gran parte degli interventi è concentrata proprio nell’area dello stadio, del palazzetto e del parco Chico Mendez.

L’intero progetto di fattibilità tecnica dell’area è stato affidato direttamente e successivamente suddiviso in stralci funzionali. Il primo, finanziato con fondi PNRR, riguarda il palazzetto: circa 7 milioni di euro (di cui 2 tramite mutuo) per demolire e ricostruire l’impianto sportivo, che avrà una capienza di soli 390 posti, e per la realizzazione di alcuni camminamenti che collegano il parco Chico Mendez e lo stadio, denominati dal Sindaco Sisti, percorsi vita.

Un palazzetto che, pur triplicando i volumi rispetto alla vecchia struttura, non ne triplicherà la capienza. Una spesa che, secondo noi, risulta sproporzionata: circa 20.000 euro a posto. Basti pensare che a Foligno, per la palestra Campomarte, si spendono 3 milioni di euro per 500 posti, circa 6 mila euro a posto.

Questo nuovo palazzetto inoltre, così ingombrante in termini di volumi e così poco capiente per il pubblico, compromette l’intera area: elimina la porta carraia di servizio allo stadio di viale Martiri della Resistenza, obbliga a spostare le torri faro e riduce le dimensioni del campo da calcio, rendendolo adatto al massimo alla categoria di Eccellenza.

Sin da subito appare evidente che questi interventi compromettano anche l’utilizzo della tribuna e, più in generale, la funzionalità dello stadio. Una posizione che però il Sindaco e gli assessori competenti hanno sempre smentito, anche nelle sedute pubbliche del Consiglio comunale.

E arriviamo ad oggi scoprendo la delibera datata 7 aprile 2025 con cui il Comune decide di partecipare al nuovo bando, quello per le aree dismesse, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per demolire e ricostruire la tribuna. Nella delibera si legge: “La realizzazione del costruendo palazzetto comporterà una necessaria rivisitazione degli usi e delle funzioni per i quali era stata inizialmente progettata e costruita, nel rispetto della vigente normativa per l’impiantistica sportiva”.

Quali sarebbero gli altri "usi e funzioni" per una tribuna? Ma come, si era sempre detto che il nuovo Palazzetto non pregiudicava l'uso dello Stadio, e oggi si scrive l'esatto contrario! La domanda sorge spontanea: come si può progettare un’opera, la cui realizzazione rischia di danneggiarne un’altra?

Ma cosa importa, oggi si prevede al modesto costo di 10 milioni, tanto vale la richiesta fatta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Eppure il 27 febbraio 2025 durante l’approvazione del DUP e del bilancio di previsione, si discuteva del mutuo destinato alla copertura della tribuna esistente: neanche un mese dopo si pianifica la demolizione e ricostruzione della tribuna.

Ricordiamo che per la copertura della tribuna esistente – nonostante le critiche precedenti – era stato affidato un progetto di fattibilità tecnica per circa 15 mila euro, con tanto di costi stimati in circa 2,5 milioni di euro. Nei documenti contabili sono persino previste le risorse necessarie per la sua realizzazione, attraverso l’accensione di un mutuo.

Tutto questo non rischia di rappresentare un motivo di esclusione della domanda dal bando, considerato quanto riportato nelle FAQ ufficiali? Gli interventi già in fase di realizzazione non sono infatti ammissibili, secondo il principio del “ne bis in idem”, ovvero “non due volte per la stessa cosa”. Di fronte a tanta confusione e incoerenza, abbiamo fatto un’interpellanza per fare definitivamente chiarezza! Ci chiediamo: può essere ammissibile, sotto il profilo etico e non solo, spendere 20 milioni di euro, tra risorse pubbliche e mutui a carico degli spoletini, per un palazzetto da 390 posti e un campo di calcio valido per il campionato di Eccellenza?".



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