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Ospedale, lettera aperta a Sisti e Proietti
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Ospedale, lettera aperta a Sisti e Proietti
Le associazioni a difesa del nosocomio tornano a farsi sentire, chiedendo al sindaco e alla presidente della Regione di mantenere tutti gli impegni presi negli scorsi mesi
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta scritta dal Comitato civico per la salute pubblica e l'emergenza sanitaria della città di Spoleto e della Valnerina, dal Comitato di strada per la salute pubblica, dal Coordinamento per la pace i diritti e la difesa dell’ambiente e dallo Spoleto City Forum rivolta al sindaco Andrea Sisti e alla presidente della Regione Stefania Proietti avente ad oggetto “Osservazioni in margine al programma diretto a riaprire il Punto nascite presso l'Ospedale S. Matteo degli Infermi di Spoleto”.
Il testo unico degli enti locali individua il sindaco come massima autorità sanitaria locale; a livello regionale, secondo le norme nazionali (L.23 dicembre 1978, n.833, d.lgs. 30 dicembre 1992, n.502, l.30 novembre 1998, n. 419 e d.lgs.19 giugno 1999, n. 229), la pianificazione dei servizi sanitari e socio-sanitari deve prevedere la partecipazione dei comuni quali autorità locali. Di ciò è prova, in questo periodo preelettorale, l'estremo attivismo dei relativi sindaci sui temi sanitari e, in particolare, della spedalità locale.
Le sorti dell'Ospedale di Spoleto hanno segnato i temi di un dibattito che ha sempre visto la popolazione interessata, sia perché compresa nel Cratere sismico 2016, sia perché collocata in una area di sviluppo economico ritardato ed estremamente difficile sotto moltissimi profili e con netta tendenza allo spopolamento. A livello civico e popolare sono state assunte posizioni avverse al depotenziamento dei presidi pubblici sanitari attuato a Spoleto con provvedimenti della Regione governata da una maggioranza di cdx, secondo linee né coerenti con gli stessi impegni assunti, né omogenee in un quadro razionale, con gravissime, manifeste ricadute sul futuro delle giovani generazioni della Città fin dalla loro nascita, come attestato, in primo luogo, dalla soppressione del Punto nascite, avvenuta cogliendo occasione per un generale indebolimento sanitario seguita ai provvedimenti emergenziali Covid e ad oggi non ripristinato, malgrado reiterate promesse della Giunta Tesei prima, e, poi, recepite nel programma politico della nuova maggioranza di csx nata dalle elezioni regionali 2024. Il "disagio orografico ed il rischio sismico", che, unitamente ad una elementare strategia di tutela della zona, praticamente senza pari in Umbria, dovrebbero imporre la permanenza/ripristino di un Punto nascite quanto mai prossimo all'utenza, come evidenziato dalla DG dell'USL 2, che dovrebbe conoscere bene il territorio e sottolinea anche la coesistenza nello stesso cratere sismico di comuni distanti ben più di 60 minuti dal più vicino punto nascite.
Da tutto questo si trae la piena giustificazione delle istanze della stragrande maggioranza della cittadinanza di Spoleto che, con manifestazioni, mobilitazioni e raccolta di una Petizione con 10.055 firme, ha richiesto che la decisione della Regione sia cambiata, specie per quanto riguarda la chiusura del Punto nascite di Spoleto, perché assunta a prescindere e contro la volontà della stessa Città di Spoleto, ricorrendo, in un estremo e tardivo tentativo di giustificazione, ad un parere tecnico ministeriale privo di qualunque valore politico in tema di gestione del territorio ed ormai esprimibile solo in un contesto di assoluto degrado. Improvvisazione e possibili intrecci di interessi estranei alla logica del bene cittadino sono testimoniati anche dalla estrema superficialità, con la quale è stato affrontato, nelle competenti sedi amministrative, un tema assolutamente cruciale per la tutela efficace della salute pubblica fin dal suo inizio ed una elementare politica di sostegno al territorio.
Tutto ciò premesso
i Comitati civici operanti a tutela della salute, nel segnalare la necessità di un urgente ruolo positivo e attivo dell'amministrazione comunale della Città di Spoleto nella definizione del Piano sanitario regionale, che non può prescindere dal pieno ripristino del Presidio sanitario della Città di Spoleto, insistono perché, con assoluta priorità, si assumano tutte le iniziative partecipandole preventivamente agli scriventi Comitati ed alla Città, affinché si dia urgente seguito agli impegni programmatici già presi dalla Regione Umbria con la ricostituzione dei reparti sanitari chiusi dalla passata Amministrazione regionale in spregio dei principi democratici e legali di condivisione delle scelte operative sul territorio e già sfociati in promesse di ripristino mai onorate. Va da sé che la riapertura del Punto Nascita è la richiesta prioritaria ed irrinunciabile.
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