cronaca
Spoleto e la Basilica di San Salvatore in una nuova guida ai siti UNESCO di Italia e Cina
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Spoleto e la Basilica di San Salvatore in una nuova guida ai siti UNESCO di Italia e Cina
Una guida bilingue pensata per i tanti turisti cinesi in visita per l’EXPO
La Basilica di San Salvatore, patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 2011, è tra le meraviglie contenute in una nuova guida dedicata a tutti i siti UNESCO dell'Italia e della Cina.
La pubblicazione è bilingue, studiata per intercettare i flussi turistici cinesi anche in occasione di Milano Expo 2015 ed è stata realizzata dal Centro UNESCO di Torino e l'Associazione ANGI per il 70° Anniversario UNESCO.
Oltre a San Salvatore, descritta nei particolari ed effigiata in più foto, è presente anche l'altro sito UNESCO del territorio spoletino il Tempietto sul Clitunno.
I motivi che hanno portato a realizzare una Guida al Patrimonio UNESCO dell'umanità di Italia e Cina sono conseguenza del rapido intensificarsi delle relazioni politiche ed economiche tra i due Governi e dei contatti sempre più frequenti tra due popoli. È nato cosi il progetto di una guida che presentasse il Patrimonio Mondiale UNESCO dei due Paesi. Un'opera composta di due volumi, uno per nazione, ciascuno contenente la descrizione bilingue dei siti italiani e dei siti cinesi.
L'occasione di EXPO 2015 ha portato i curatori del volume a considerare come pubblico potenziale i molti turisti che giungeranno sul territorio italiano e che avranno bisogno di essere guidati per poter riconoscere e capire a fondo il significato del patrimonio storico-artistico italiano.
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I commenti dei nostri lettori
Sergio Macedone
10 anni fa
Sicuramente un'iniziativa editoriale interessante, ma qualcuno ancora crede davvero che altri territori, oltre a quello milanese, intercetteranno i flussi turistici (sempre che ce ne siano di così rilevanti come si profetizza) dell'Expo? Per il Giubileo del 2000 si credette altrettanto. Il risultato fu che l'unica meta dei pellegrini restò Roma e che le uniche strutture ricettive che ne beneficiarono furono quelle di proprietá della Chiesa. Anche i commercianti romani rimasero a bocca asciutta... Parola di chi, allora, a Roma, era titolare di una societá di servizi per i beni ed il turismo culturale.
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