cronaca

Miniere di Morgnano: l'omaggio di PC e FGC nel giorno della memoria cittadina

 

Deposte bandiere e fiori ai piedi del monumento

 

Oggi il Partito Comunista e il Fronte della gioventù Comunista hanno portato il loro rispettoso ricordo al monumento sui caduti delle miniere di Morgnano, Spoleto. Alle ore 5,40 del 22 marzo1955, pochi minuti dalla fine del terzo turno di notte, nel pozzo Orlando una sacca di grisou invase una galleria in


tracciamento, diffondendosi nel reticolo scavato nel terreno. Trascorsi pochi minuti, implacabile, si verificò l'esplosione che uccise 23 minatori e ne ferì 18, dei 170 in servizio.

Durante gli 86 anni di attività, il tributo di vite richiesto dalle miniere di lignite di Spoleto è stato molto alto e tuttavia l'impianto non fu mai equipaggiato con dispositivi di sicurezza atti a non innescare la combustione di gas sotterranei. Solo in occasione dell'incidente del 1955 si aprì una vera polemica sulle condizioni di sicurezza garantite dalla Società Terni, che deteneva la concessione della miniera.

Un ricordo che non guarda al passato, ma che ci spinge a vedere la drammaticità del presente. Lo scorso 29 gennaio sono stati pubblicati i dati INAIL sulle denunce di infortunio sul lavoro relativi all'anno 2018. Secondo tali statistiche nel periodo di riferimento vi sono stati 1133 incidenti con esito mortale, corrispondenti a una media superiore alle 3 morti al giorno. Il numero degli infortuni sul lavoro nel 2018, è spaventoso: un vero e proprio bollettino di guerra. E il 2019 non è iniziato in maniera migliore, il contributo quotidiano di sangue della classe operaia e dei lavoratori sull'altare dei profitti padronali è in aumento. La questione primaria della sicurezza e della salute dei lavoratori all'interno del sistema capitalistico viene subordinata e sottomessa alle esigenze dell'estrazione del massimo profitto.

I comunisti non considerano queste morti come "incidenti", ma come omicidi provocati da un sistema sociale barbaro di sfruttamento: il sistema capitalistico. I continui tagli alle spese per la sicurezza, i subappalti, l'aumento dei ritmi e dell'orario del lavoro, l'impiego spesso di manodopera non specializzata a basso costo rendono possibile da una parte l'ulteriore accumulazione dei profitti per i padroni e dall'altra l'aumento di incidenti gravi e spesso mortali per i lavoratori.

Solo la lotta di classe, può fermare la strage di lavoratori ed aprire il percorso verso un'altra società nel cui centro d'interesse saranno i bisogni, i diritti e la dignità del popolo lavoratore e non il potere ed i profitti di un gruppo di pochi sfruttatori. Solamente la società socialista può garantire e consolidare tale prospettiva. Fedeli alla nostra storia avanti fino alla vittoria.



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I commenti dei nostri lettori

Max91

6 anni fa

Bravi, meno male che a Spoleto c'è qualcosa contro lo schifo e l'ipocrisia di tutti, sinistra destra centro ecc.. Basta! Per fortuna questi ragazzi. Bravi!

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