cronaca
Alina Marchetta uccisa da giovane ubriaca al volante
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Alina Marchetta uccisa da giovane ubriaca al volante
Quando non ha senso parlare di 'tragedia'
Si parla di "tragedia" per la povera Alina Marchetta, una delle poche giovani menti brillanti e libere che Spoleto abbia avuto il piacere di ospitare, anche se soltanto per un periodo della sua breve vita. La 26enne di origini romane, stabilitasi a Castrocaro in provincia di Forlì-Cesena, è rimasta uccisa
domenica mattina a seguito della caduta di un palo della luce, a sua volta colpito e divelto da un'automobile impazzita alla cui guida c'era una sua coetanea, risultata positiva all'alcol test con addirittura 1,78 grammi di alcool per litro di sangue. Non si esclude, ma è ancora presto per dirlo, che l'omicida della strada - nel frattempo arrestata - fosse anche sotto l'effetto di farmaci.
Ad ogni modo, parlare di "tragedia" non basta e non può bastare. Non con quel tasso alcolemico. Non alle 10 del mattino di una domenica come tante altre. Alina passeggiava lungo la pista ciclo-pedonale come chissà quante altre volte aveva fatto prima, quando una Nissan bianca che sopraggiungeva nello stesso senso di marcia ha sbandato violentemente, invadendo la porzione di carreggiata riservata ai velocipedi e a chi va a piedi. Nella sua folle corsa, l'auto ha colpito e travolto un palo della luce, che è finito addosso ad Alina, uccidendola sul colpo. Questa, sì, è una tragedia. Degna dei peggiori film di serie B. Eppure è quanto è avvenuto. Tutto il resto, vale a dire tutto ciò che esula dalla mera dinamica finale dell'incidente, non è e non può essere definito "una tragedia". Poiché non vi è nulla di "tragico", nulla di "inevitabile" nel morire mentre si va a passeggio di domenica mattina, nel pezzo di via deputato a chi cammina, se poi si viene travolti e uccisi da ubriachi alla guida o da oggetti impazziti per colpa loro. Qualcuno lo spieghi, ora, ai genitori e alle sorelle di Alina, che si è trattato di un"tragedia".
Alla famiglia della giovane vittima, una delle più oneste e pulite che abbiano mai vissuto tra Spoleto, Casette di Fratta, Poreta e Perugia, giungano le più sincere, sconsolate condoglianze da parte della redazione di Spoletonline.
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I commenti dei nostri lettori
Michele
6 anni fa
Un abbraccio a tutta la famiglia. Forza ragazze
Chiara
6 anni fa
...piccola cuoricina....
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