economia
Banche e finanza, gioia e dolori
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Banche e finanza, gioia e dolori
Come anticipato la scorsa settimana, continuano le grandi manovre sul mercato obbligazionario, con i tassi oramai in caduta libera. Stamattina il Bund 10y ha toccato un nuovo minimo del rendimento a - 0,222%. Situazione ancora più marcata sul mercato svizzero, bisogna andare
sulla scadenza a 30 anni per vedere un segno positivo:
FIGURA 1
Tra l’altro negli ultimi mesi il mercato azionario svizzero SMI ha sovraperformato l’indice EuroStoxx 50:
FIGURA 2
Probabilmente si ritiene che il mercato azionario svizzero rappresenti una zona di rifugio in un momento in cui le incertezze aumentano sempre più. L’evoluzione del mercato sarà guidata dalle politiche della Fed sui tassi e la buona tenuta degli EPS delle aziende quotate sull’S&P 500. Situazione da monitorare con la massima attenzione. Tornando all’Europa vogliamo oggi soffermarci sull’ indice Euro STOXX Banks, che raggruppa le principali banche europee, creato il 31 dicembre del 1991 con base 100:
FIGURA 3
Quello che sorprende a prima vista, è che la quotazione attuale di 87 è addirittura inferiore al livello di partenza di 100 nel 1991. Una quotazione inferiore del 13%. Sembrerebbe che nel settore bancario europeo in questi 28 anni non solo è mancata la crescita, anzi se calcoliamo l’inflazione possiamo constatare che vi è stata una decrescita in termini di valore reale.
L’indice ha trovato il suo massimo a giugno del 2007, quando ha sfiorato i 500 bp di quotazione, raggiungendo precisamente il livello 491,78. Da allora il settore bancario europeo non si è più ripreso, registrando così una performance del - 82,2% alle quotazioni attuali. E’ evidente che le importanti riforme effettuate negli Usa dopo il fallimento di Lehamn Brothers, non sono state adottate dall’Unione Europea troppo presa dalla sua farraginosa burocrazia e dalle lotte politiche fratricide per difendere le poltrone più importanti.
L’indice comunque sta testando valori molto delicati, infatti il livello di 87/88 è stato toccato 5 volte nel corso degli anni ed ha sempre reagito positivamente, solo nel 2012 il paniere dei titoli bancari europei raggiunse il livello 72 ma dopo due anni aveva già raddoppiato il proprio valore toccando la quota di 163 bp. Top ten per capitalizzazione:
FIGURA 4
Poche ma doverose righe al tracollo del gigante Deutsche Bank che ai valori attuali di 5,96 registra un - 93,5% dai massimi di giugno 2007 quando raggiunse il livello di 92,05. Sicuramente possiamo affermare che negli ultimi 10 anni le banche europee hanno perso molta quota di mercato rispetto ai rivali di Wall Street.
Entro il 2020, il mercato del reddito fisso per anni grande propulsore dell’industria dei titoli, sarà superato dalle operazioni bancarie, secondo le proiezioni di Oliver Wyman & Partners. Incatenate da una crescita economica lenta e da tassi di interesse che non permettono di avere margini rilevanti, le aziende europee stanno dedicando solo una piccola percentuale del loro denaro per lo sviluppo di nuovi servizi e implementare le piattaforme digitali:
FIGURA 5
Le banche Usa spendono circa il 41% dei loro investimenti per il futuro, la media delle banche europee è di circa il 30%, la parte meridionale europea poco più del 25%. Questa lacuna è molto pericolosa, la leadership nel settore sarà sempre più stabilita con tecnologie veloci e piattaforme economiche. La battaglia è iniziata, che vinca il migliore.
(*) Chief Analyst - Neo Consulting Srl
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