economia

Mumble, mumble!

 
 
 
 

 

La famosa nuvoletta usata nei fumetti per indicare un rimuginare mentalmente su qualcosa, può sintetizzare in due parole la particolare situazione di mercato del momento. L’S&P 500, nella giornata di


 lunedì 1 Luglio ha registrato il nuovo massimo storico di tutti i tempi a 2.977:

FIGURA 1

Apparentemente anche gli altri due principali indici americani sono vicini ai massimi ma attenzione al momento non sono stati ancora violati, infatti: Il Dow Jones dista circa lo 0,41% dai massimi registrati ad ottobre 2018. Il Nasdaq dista invece lo 0,88% dai massimi registrati a Maggio del 2019.

È evidente che in questa fase tre indici non sono totalmente allineati, siamo su livelli molto delicati e nessuno può prevedere con esattezza quali possono essere gli sviluppi. Possiamo analizzare però la situazione da una prospettiva diversa, osservando con attenzione il ciclo economico ed alcuni indicatori molto sensibili.

Il ciclo economico americano ha raggiunto il mese numero 120 di espansione (10 anni), superando qualsiasi record rispetto agli anni precedenti. Ricordiamo che la media di un ciclo economico occidentale è di circa 4,5 anni. Nella giornata di ieri 1 Luglio sono stati pubblicati i dati relativi all’ISM manifatturiero Usa, un indagine rivolta ai responsabili per gli acquisti di 400 imprese statunitensi.

L’indicatore è molto importante dal punto di vista economico perché da tale dato si possono ricavare interessanti informazioni, un livello dell’indice PMI superiore al livello 50 indica che il settore manifatturiero è in espansione, invece inferiore al livello 50 denota una contrazione del comparto.

L’ISM manifatturiero ha un forte impatto sui mercati finanziari che reagiscono immediatamente a variazioni inattese dell’indice. Vediamo nella tabella in basso lo stesso indice su alcuni paesi dell’area G20, la maggior parte degli indici sono uguali o inferiori al mese precedente tranne alcune eccezioni. Gran parte dei valori sono in prossimità del livello 50, quindi ancora grande incertezza:

FIGURA 2

Il livello Usa di 51,7 è il livello più basso da ottobre 2016, e ci segnala un probabile peggioramento delle prospettive di crescita economica. Male l’Europa, da monitorare con attenzione Turchia e Sud Africa, le quali se dovessero confermare nei mesi successivi un miglioramento degli indicatori economici, potrebbero diventare dei mercati molto interessanti.

Male l’economia europea e molto male l’analisi grafica dell’Eurostoxx 50, infatti mentre gli indici americani hanno superato o sono molto vicini ai massimi storici di tutti i tempi, l’indice delle 50 aziende più importanti europee è distante ancora del 36% rispetto ai massimi storici raggiunti a marzo del 2000. Grafico Eurostoxx 50:

FIGURA 3

I numeri dimostrano inequivocabilmente che il progetto UE e relativo Euro, non ha prodotto risultati positivi. I settori maggiormente penalizzati sono quello bancario e automobilistico, due colossi della Germania da sempre locomotiva economica dell’Europa, registrano valori abbastanza imbarazzanti.

Il Gruppo automobilistico BMW ha un valore ad oggi di circa il 50% in meno dai massimi del 2015. Situazione ancora più complessa per il Gruppo Deutsche Bank che addirittura è a - 92,6% dai massimi storici del 2007.

Possiamo definire l’Europa come affetta da una malattia cronica, speriamo che il nuovo parlamento europeo che si sta formando in questi giorni, prenda seriamente in mano la situazione e trovi soluzioni per uscire da questo perenne stato di decrescita. Ribadiamo la nostra view, ridurre del 50% l’esposizione sul mercato equity.

Questo non vuol dire assolutamente che bisogna aprire posizioni ribassiste. Nel Report della settimana scorsa abbiamo evidenziato che siamo in piena bolla speculativa, ma attenzione le masse sono così potenti da creare dei mega trend, e se anche non sono dotate di grande intelligenza, esse sono più forti di qualsiasi altro fattore.

Quindi al momento non è necessario discutere con le masse perché “i prezzi sono troppo alti”, possiamo sicuramente invece non correre nella stessa direzione ma certamente mai andarle contro. Le masse pur essendo molto potenti, sono primitive e il loro comportamento è semplice e ripetitivo. La storia insegna che disegnano sempre gli stessi pattern, sta a noi saperli individuare.

(*) Chief Analyst - Neo Consulting Srl

 



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