economia

The Black Hole

 
 
 
 

 

Un pericoloso buco nero cresce nel cuore dei mercati finanziari mondiali. Il fenomeno delle obbligazioni a rendimento negativo si sta diffondendo in ogni angolo dell’universo obbligazionario, distruggendo i potenziali rendimenti per l’investitore, sovvertendo tutte le teorie riportate su milioni di libri, e studiate


fino ad oggi in tutte le Università del mondo. Nel mese di giugno il totale del debito a rendimento negativo, ha superato i 13 trilioni di dollari ed in questo momento costituisce circa il 25% del debito globale:

FIGURA 1

Sono numeri impressionanti e nessuno può prevedere l’evoluzione di questo fenomeno “sconosciuto” sia dalla storia che da qualsiasi teoria sui mercati finanziari. In Germania, addirittura l’85% del mercato dei titoli di stato ha un rendimento negativo. In parole povere, significa che gli investitori sono disposti a pagare 3,5 euro (0,35%) per ogni 1.000 euro per acquistare gli oramai famosi Bund, e riprendere dopo circa 10 anni 996,5 euro dal loro investimento.

E’ una situazione paradossale, fuori da ogni logica razionale. In questo modo, vi è una vera e propria distruzione di ricchezza, senza contare l’inflazione che renderebbe ancora più basso il valore dei 1.000 euro iniziali, in termini di potere d’acquisto. Il caso diventa subdolo, se si tiene conto che la Germania in questo modo, vede il proprio debito pagato da terzi. Se per assurdo si mantenesse questa situazione, in circa 2.800 anni il debito totale della Germania si estinguerebbe da solo.

Potrebbe sembrare una provocazione, ma non lo è se si pensa che la maggior parte dei paesi del mondo paga interessi per finanziarsi. Probabilmente, la Germania è uno dei paesi a trarne vantaggio da questa situazione. Mentre l’opinione pubblica viene distratta dal susseguirsi di eventi poco rilevanti sotto l’aspetto economico/finanziario, i paesi forti dell’Europa (alleati della Germania) stanno anch’essi approfittando di questa situazione a discapito dei paesi più deboli che continuano a pagare interessi sul loro debito.

Lasciamo l’Europa, le sue politiche fratricide e spostiamoci sui mercati Usa, che come ben sappiamo sono l’ombelico del mondo finanziario. Gli Stati Uniti, invece non registrano nessuna scadenza con tassi negativi, sul totale globale dei suoi 16 miliardi di dollari di debito emesso dal Governo Centrale.

Un’analisi superficiale potrebbe far pensare che l’evento dei tassi negativi abbia risparmiato gli States, ma attenzione anche in questo caso segnaliamo una forte anomalia, il ribaltamento della curva dei tassi: 

FIGURA 2

Il rendimento dei titoli a 3 mesi, ha superato il rendimento dei titoli con scadenza a 10 anni. Il ribaltamento della “yield curve” è un evento invece che ha qualche precedente nella storia dei tassi americani, ma generalmente ha portato forte volatilità e periodi non facili per tutto il comparto obbligazionario.

Tutti i riflettori sono puntati oramai sulla Fed e sul suo Presidente Jerome Powell il quale mentre da una parte ha confermato l’intenzione di una riduzione dei tassi, dall’altra ha evidenziato che su alcune scadenze i rendimenti sono aumentati. Anche questa non è una buona notizia.

E’ chiaro che la stessa Banca Centrale americana non ha le idee chiare su quali potrebbero essere le mosse più efficienti per tenere in piedi l’economia del Paese. Trump più volte ha attaccato pubblicamente le politiche della Fed, facendo pressioni su ulteriori tagli dei tassi d’interesse. Vediamo adesso il rendimento del titolo decennale Usa (T.Bond) negli ultimi 30 anni:

FIGURA 3

Come si evince chiaramente dal grafico, il processo di diminuzione del rendimento parte da lontano, è dal 1985 che i rendimenti sono sistematicamente in calo. In questo momento, il rendimento sul TBond 10y è del 2,05%. La teoria suggerisce che se la Fed dovesse ridurre i tassi come preannunciato, anche il rendimento del decennale dovrebbe diminuire, invece molti analisti prevedono un rialzo del rendimento fino al 2,4%. Ancora una volta, siamo in un territorio sconosciuto, i mercati stanno testando fenomeni mai registrati in passato.

Chi saprà individuare le relazioni tra le varie asset class, sfrutterà con successo il prossimo movimento dei mercati.

(*) Chief Analyst - Neo Consulting Srl



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