politica

Ospedale, operatori allo stremo

 

Il personale sanitario da tempo sta lavorando oltre le proprie forze e senza gli standard di sicurezza minimi. Piccioni e Cintioli: 'Dalla Regione barzellette'

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri di Insieme per Spoleto Paolo Piccioni e Giancarlo Cintioli relativo alla situazione critica dell'ospedale.

"La presa di posizione pubblica di alcuni coraggiosi sanitari rende ancora più evidente come il personale sanitario dell'ospedale di Spoleto lavora ormai da troppo tempo oltre le proprie forze e senza gli standard di sicurezza minimi previsti per gli ospedali dea di primo livello. Un pronto soccorso part-time, una cardiologa inesistente, pochissimo personale che lavora rischiando in proprio e gravi rischi per la salute delle persone. La realtà è che la riapertura del San Matteo degli Infermi non è mai avvenuta e l'Ospedale di Spoleto è solo sulla carta un’Ospedale dea di primo livello mentre in realtà è un ospedale di comunità dove il personale è ridotto a lavorare tra mille difficoltà rischiando in proprio e gli utenti non hanno la possibilità di essere curati come garantito dalle normative.

Al personale sanitario va tutta la nostra solidarietà e la riconoscenza per il lavoro che continua a svolgere nonostante le condizioni di incertezza e precarietà. È ora di smetterla con i tanti piccoli egoismi che hanno caratterizzato gli ultimi due anni. Non ci interessa il teatrino della ricerca delle responsabilità, che sono ben chiare a tutti. Tutti sanno che la politica sanitaria è materia esclusiva delle Regioni. Tutti sanno che la destra regionale ha chiuso in un giorno l'ospedale di Spoleto. Tutti sanno che il Sindaco ha la responsabilità della salute pubblica. Tutti sanno quello che il Sindaco in questi anni ha detto (purtroppo) e quello che non ha (ahi noi) fatto. Tutti sanno quanto pesa quella firma di assenso del presidente del Consiglio Comunale sul documento che, nei fatti, da il la al progetto di terzo polo.

Ci chiediamo per quanto tempo ancora la città di Spoleto potrà restare inerme di fronte alla distruzione di quello che era un fiore all'occhiello della sanità Umbra. Ci chiediamo per quanto tempo ancora dovremo sorbirci le barzellette della Regione che promette investimenti e non fa nulla per assumere personale da mandare a Spoleto, e per quanto tempo ancora dovremo assistere a questa campagna elettorale fatta sulla salute delle persone. Se, come riportato dalla stampa locale, fosse vero che le note criticità del nostro ospedale sono state già segnalate in passato alla direzione di presidio crediamo che andrebbero messi sotto inchiesta non i sanitari (che non vengono messi nelle condizioni di operare in sicurezza) ma i responsabili della gestione del rischio clinico, in attesa del giudizio politico su quanti a livello regionale hanno concorso a prendere queste sciagurate decisioni che danneggiano la Città e mettono a rischio la salute dei cittadini. Non servono più i distinguo, i faremo ed i vedremo: serve determinazione e volontà. Quella volontà e quella determinazione che fino ad oggi sono inspiegabilmente, a meno che non si voglia fare cattivi pensieri, mancate.



I commenti dei nostri lettori

"A buoni intenditori poche parole".

2 mesi fa

Se ci siete, sveglia politici!

Dì la tua! Inserisci un commento.







Disclaimer
Ogni commento rappresenta il personale punto di vista del rispettivo autore, il quale è responsabile del suo contenuto.
Spoletonline confida nel senso di civiltà dei lettori per autoregolamentare i propri comportamenti e si riserva il diritto di modificare o non pubblicare qualsivoglia contenuto che manifesti toni o espressioni volgari, o l'esplicita intenzione di offendere e/o diffamare l'autore dell'articolo o terzi.
I commenti scritti su Spoletonline vengono registrati e mantenuti per un periodo indeterminato, comprensivi dei dettagli dell'utente che ha scritto (Ip, email ecc ecc). In caso di indagini giudiziarie, la proprietà di Spoletonline non potrà esimersi dal fornire i dettagli del caso all'autorità competente che ne faccia richiesta.