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La questione della deroga
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La questione della deroga
La presidente della Regione Proietti continua a non garantire la riapertura del Punto Nascite, ma con la città ha preso un impegno preciso
Il Punto Nascita dell’Ospedale di Vercelli, in Piemonte, registra 392 parti l’anno. Quello di Faenza, in Emilia Romagna, 358. Quello di Rieti, nel Lazio, 333, e quello del Presidio Ospedaliero di SanPaolo, in Campania, 280. E tantissimi altri se ne potrebbero elencare, al punto che, dato che l’Ostetricia spoletina è stata chiusa perché, nel 2020, anno del Covid, aveva assicurato, fino ad ottobre, “solo” 352 parti (ma con una proiezione annua molto superiore ai 400, nonostante un primariato “a mezzadria”), sorge spontanea la domanda: tutti i Centri sovra menzionati lavorano senza una specifica deroga, visto che la Regione, totalmente autonoma per l’organizzazione sanitaria, può benissimo farne a meno, oppure la deroga è stata concessa a fronte di una richiesta adeguatamente motivata?
La Presidente Stefania Proietti, parlando giorni fa ai Comitati cittadini prioritariamente interessati al ripristino del Punto Nascita del SanMatteo, ha detto che è sua intenzione attuare tale ripristino, visto l’impegno in tal senso assunto nel suo programma elettorale. Ma, se non abbiamo capito male, a condizione che venga autorizzata una deroga dal Ministero. Non va proprio bene, visto che, guarda caso, è proprio lo stesso pretesto accampato dalla precedente Giunta Regionale.
Quest’ultima, che non ne aveva bisogno, inviò infatti a Roma una richiesta di deroga per Spoleto articolata appositamente in maniera tale (e, soprattutto, supportata da dati numerici incompleti e tendenziosi) da avere, con un parere negativo, la foglia di fico per giustificare i provvedimenti che, di lì a poco, avrebbe assunto (Progetto Terzo Polo). E’ stata una cosa molto deplorevole, tanto che la faccenda ha prodotto persino interpellanze parlamentari. Alla luce di ciò, la Presidente Proietti pensi bene a come muoversi.
Lei ha preso un impegno con la gente di Spoleto e Valnerina che deve considerare sacro. Riattivi pertanto subito a Spoleto Ostetricia e Reparti connessi, assumendo il personale necessario, così da ripristinare gli organici. Vengano ricollocate al SanMatteo le sue attrezzature. Sia tenuto l’attuale Primario a garantire un’ attiva e paritaria presenza a Spoleto e Foligno. E non si trinceri, la Presidente, dietro i pareri dei Direttori regionali e della USL e né, tanto meno, dietro deroghe (cui peraltro il cratere sismico Spoleto e Valnerina avrebbe ampi diritti), visto che si nasce, tranquillamente “in deroga”, in più Ospedali umbri, che registrano ben meno parti di quelli che il San Matteo ha sempre registrati.
Se la deroga le venisse nuovamente negata, magari per non convinta motivazione, dallo stesso Comitato Nascita ministeriale che fu indotto a respingere la precedente, crede di tacitare così gli spoletini inducendoli alla rassegnazione? Nient’affatto. Essi (hanno firmato in più di 10.000!) pretenderebbero che lei esercitasse comunque il suo potere discrezionale, perché, sarà bene ricordarlo, si tratta di riattivare un Punto Nascita “temporaneamente sospeso per l’epidemia”, e non di aprirne uno nuovo!
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